Quanto di scandaloso è stato ben fotografato dall’inchiesta giornalistica di Mario Barresi de La Sicilia, del 26 maggio 2022, originato dalla coraggiosa “denuncia” pubblica della CGIL, ci consegna grovigli e commistioni, ormai capillari e trasversali, tra politica, pubblica amministrazione e potere sanitario, mai registrati a questi livelli così nauseanti. Come il governo precedente del finto paladino antimafia Rosario Crocetta, anche il quinquennio del “duro e puro” presidente della regione Nello Musumeci e dei suoi ben noti seguaci e sostenitori (uno su tutti il deputato regionale forzista Michele Mancuso), è marcato da insopportabili ipocrisie ed evidenti trasversalità che sconfinano nell’indecenza istituzionale. Dallo “scandalo Cefpas” emergono, altresì, “ombre” anche nei confronti del Sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino, eletto nel 2019 sotto la bandiera del cambiamento e contro ogni forma di clientelismo.
Mi auguro che l’imbarazzante silenzio del sindaco Gambino rispetto allo “scandalo Cefpas”, derivi soltanto dalla saggia decisione di rassegnare le sue dimissioni, evitando, in tal modo, di trascinare, ulteriormente, l’istituzione e la città che rappresenta nella “polvere”. Gli ingiustificati silenzi di questi anni di Gambino nei confronti dei “poteri sanitari” del nostro territorio, colpevoli del totale sfascio della sanità nissena, travestiti dal “senso di responsabilità” per la pandemia, generano ulteriori ed inevitabili domande. Lo “scandalo Cefpas”, che impone al presidente Musumeci l’immediata rimozione dei vertici dell’ente regionale nominati dal suo governo regionale, fa emergere come i favori e le raccomandazioni siano state usate, cinicamente, a danno della collettività, tanto più se – oltre alla pioggia di inutili consulenze – anche gli avvisi e le selezioni pubbliche sarebbero state letteralmente improntante ad un’opera mirabile di “taglia e cuci” addosso finanche a figli e parenti strettissimi dei big della politica nissena e di chi, come Marcella Santino, da oltre dieci anni e sotto tutti i colori politici, è ai vertici dell’ASP nissena.
Travalicati abbondantemente tutti i limiti di decoro istituzionale e politico, oggi ci troviamo dinanzi a veri e propri centri di potere, dediti a cannibalizzare la sanità pubblica, dove la burocrazia e la politica diventano un unicum a scapito della meritocrazia di tante donne, uomini, ragazzi pluri laureati con master, stage e altissima professionalità che, difatti, cercano spazio altrove lasciando la nostra terra. Tutto ciò, oltre ad essere asfissiante, offende e mortifica, profondamente, tutta la nostra collettività e le istituzioni! E’ sconcertante leggere nomi e cognomi e strettissime parentele tanto più perché, soprattutto in questi tre anni caratterizzati dalla pandemia e dalla pioggia di denari al settore della Sanità, anche all’ASP nissena, ricorrono le stesse facce, gli stessi “potentati” e le stesse trasversalità politiche che dominano al Cefpas.
Abbiamo raccolto lo sfogo di chi ha partecipato ai famosi click day lanciati, revocati, rilanciati. Abbiamo assistito ad un uso indiscriminato del potere discrezionale di un managment strategico dell’ASP che ha stipulato contratti a tempo determinato, poi rinnovati di sei mesi in sei mesi, a personale medico e para medico, amministrativo, sotto la grande coperta dell’emergenza pandemica e senza che molti di questi abbiano mai messo un solo dito in quell’acqua calda, rovente, che è stato ed è il Covid. Qualche giovane medico divenuto punta di diamante dell’ASP nissena, una sorta di frontman della direzione strategica, è noto abbia sistemato la moglie, oggi ex moglie, il fratello e finanche la nuova compaga…un emplain di tutto rispetto in appena tre anni!
Con convinzione faccio plauso alla CGIL nissena nella persona di Rosanna Moncada e Angelo Polizzi che hanno costantemente e con encomiabile coraggio reclamato, anche all’ASP di Caltanissetta, la trasparenza delle procedure e dell’organizzazione del personale in cui i lavoratori “figli di nessuno”, sia del comparto medico che paramedico che amministrativo, sono costretti a fronteggiare orari massacranti e la solita e perenne decantata carenza di personale che, davvero, non ci si riesce a spiegare dopo la miriade di assunzioni fatte in questi tre anni.
E’ davvero inconcepibile che ad una mole tale e tanta di finanziamenti pubblici e di assunzioni non sia conseguita l’erogazione di servizi sanitari adeguati, di apertura di reparti chiusi ma indicati nell’atto aziendale (pneumologia), di ripristino dell’autonomia di reparti accorpati (oncologia ed ematologia), di potenziamento di personale medico (e non di soli psicologi) nei pronto soccorso, nei reparti tutti e tanto altro. Ma oggi capiamo i tanti silenzi trasversali, assordanti come non mai, di vertici politici della provincia, dei Sindaci e di taluni deputati a tutti i livelli che pare abbiano visto e vedano un altro film sugli ospedali del nostro territorio a quello che, drammaticamente, vedono e vivono gli utenti e lo stesso personale interno. Mi sono fatta tante domande in questi due anni, vissuti nel più totale isolamento politico, su questo perenne silenzio: oggi vi è il riscontro!
Sapevo di non essere una “pazza” e che i cittadini che mi segnalavano quotidianamente i tanti disservizi sanitari non fossero dei visionari! Il Covid, che in questi anni ci ha costretti a vivere nel terrore e che ha provocato ulteriori arretramenti alle già gravissime condizioni sociali ed economiche patite dal nostro territorio, ci ha lasciato in eredità, anche, sacche di clientele mai viste, flotte di persone che dovranno dire grazie ai potenti della sanità di turno per aver loro concesso ciò che in realtà dovrebbe loro spettare per diritto e per meritocrazia: il lavoro.
Annalisa Petitto – Capogruppo PD al Consiglio Comunale di Caltanissetta