Pubblicato il: 19/02/2014 alle 14:30
“Verrebbe da dire nulla di nuovo sotto il sole leggendo il comunicato stampa del Partito Democratico dopo il Forum di domenica scorsa. La solita retorica, i soliti slogan, la solita falsità, la solita demagogia, il solito modo ipocrita di affrontare la politica che porta questa fazione arruffona e superficiale ad essere “incredibile” anche quando si impegna ad essere credibile. Niente da fare, non ci riesce”. Ribatte così il candidato sindaco di Caltanissetta Protagonista, Michele Giarratana, alla presa di posizione del Partito Democratico che rispondeva alle critiche sollevate dopo l’intervento dell’avvocato Annalisa Petitto – segretario cittadino del Pd – al Forum cittadino.
“Non riesce nemmeno a camuffare un comunicato che fa finta di essere un attacco al sottoscritto, stimolandomi una sonora risata, immaginando le facce note di chi lo ispirato e scritto, ma che chiaramente palesa la necessità di spaccare un fronte, fatto di persone perbene, di grande qualità e di buona volontà, che potrebbe essere devastante nel panorama delle prossime elezioni amministrative”, afferma Giarratana.
“Allora i geni del PD cosa fanno: con mirabile e sofisticata originalità accusano me di essere quello che non sono (e lo sanno benissimo, eccome se lo sanno!) addossandomi colpe e responsabilità politiche inesistenti, ma allo stesso tempo corteggiano gli esponenti del Polo Civico proponendo accordi in nome di un dovere civico di cui solo loro hanno l’esclusiva”.
“Strategie politiche di cui prendiamo atto; schermaglie che fanno parte del gioco ma che devono far aprire gli occhi a chi ci osserva e poi ci giudica tenendo presente che questi signori a tre mesi dalle elezioni sono disperatamente alla ricerca di un candidato sindaco che li metta tutti d’accordo. Anche dai commenti dei blog è chiaro che Caltanissetta Protagonista ed il sottoscritto danno fastidio; noi rappresentiamo un’autentica novità in questa competizione elettorale e quando, come al Forum, si scopre che dietro il sottoscritto, c’è un gruppo di persone anche qualitativamente di livello, non c’è da meravigliarsi che chi pensava fossimo soltanto quattro autoreferenziali vanitosi e supponenti adesso ci vede come pericolosi competitor da abbattere o isolare ad ogni costo”, conclude Michele Giarratana