Una lunga serata tra amici conclusa con l'incubo di una violenza di gruppo, su una spiaggia libera di Stresa, sulla sponda piemontese del lago Maggiore. Su questo indagano i carabinieri del comando provinciale di Verbania e della stazione di Stresa, coordinati dalla Procura di Verbania.Una ragazza che faceva parte della compagnia ha denunciato di essere stata vittima di stupro, in una notte di fine giugno. C'è il massimo riserbo sulle indagini coordinate dalla procuratrice Olimpia Bossi e della sostituta Laura Carrera della Procura di Verbania.
Al momento trapela solo che la giovane avrebbe fatto dei nomi: quattro suoi amici, tre uomini e una donna, tutti tra i 19 e i 25 anni, tutti residenti a Stresa – alcuni sarebbero di origine straniera – che sono stati ascoltati come persone informate dei fatti e non come indagati. Lo stupro sarebbe avvenuto nella notte tra venerdì 24 e sabato 25 giugno, due giorni prima della denuncia della ventenne. Secondo il suo racconto lei e i suoi amici hanno trascorso la serata in diversi locali che si affacciano sul Lago Maggiore. In tarda notte poi hanno deciso di spostarsi sul litorale, in una spiaggia libera. Qui sarebbe avvenuta la violenza da parte dei suoi amici che avrebbero abusato di lei a turno, mentre non è chiaro il ruolo che ha avuto nelle violenze l'amica.
Un caso non facile per gli investigatori anche perché i ricordi della giovane sono apparsi offuscati e confusi; oltre la visita medica per accertare che ci fossero lesioni compatibili con una violenza sessuale, sono stati effettuati anche degli esami tossicologici per comprendere se oltre all'abuso di alcol, che è stato ammesso dalla ragazza durante la sua narrazione della serata diventata per lei un incubo, c'è stato un uso volontario o meno di sostanze stupefacenti. Venerdì scorso i carabinieri hanno comunque bussato alle porte degli amici della ventenne, che hanno raccontato la loro versione dei fatti ai militari dell'Arma, i quali nelle prossime ore ascolteranno le testimonianze di chi ha visto il gruppo di giovani quella sera. (ANSA)