Pubblicato il: 01/03/2014 alle 10:26
“Caltanissetta sarà l’unico capoluogo di provincia chiamato al voto e da queste parti cincischiamo ancora alla ricerca di una buona candidatura per guidare la coalizione del centrosinistra alla volta di un progetto di trasformazione della città”. Non sono teneri i toni usati da Fausto Marchese che in un documento ha voluto esprimere il proprio parere sui ritardi nella scelta del candidato a sindaco che guiderà il centrosinistra.
“Da mesi – aggiunge Marchese – si lavora al tentativo di coinvolgere quanto di buono si sta organizzando nei movimenti civici locali ma ancora non si è arrivati ad alcun approdo. La speranza era quella di sostenere un candidato della società civile organizzata che potesse trascinare ad una sicura vittoria la coalizione del centrosinistra e quella del centro dei moderati. L’Udc non dà alcun segnale in tal senso, il centrosinistra non trova la quadra al suo interno e tantomeno con i movimenti civici al netto di piccoli spiragli dell’ultim’ora”.
“Io speravo che il mio nome potesse catalizzare questo progetto approfittando anche del fortissimo impatto dell’onda lunga renziana per la quale lavoriamo da anni ma anche questo pare non sia sufficiente. Gelosie, invidie e tatticismi prevalgono sul buon senso necessario. A mio modo di vedere dovremmo rilanciare con forza l’idea di una scommessa che il governo ed il partito sia a livello nazionale che regionale e locale ingaggiano con il futuro impegnandosi a ripensare profondamente il modello di sviluppo di un’area vasta del centrosicilia riqualificandolo rispetto alle vocazioni naturali partendo da un forte impulso di produzioni agricole destinate alla produzione di energie alternative a qualificandolo come il distretto delle biomasse innovative e sulla produzione di biocarburanti e di energia rinnovabile di tutti i generi. Soltanto recuperando la centralità che questo territorio ha perduto in decenni di abbandono torneremo a osare la speranza di un futuro per le nuove generazioni. La nostra provincia è stata prima il granaio d’europa e poi la capitale mondiale dello zolfo; adesso siamo da decenni relegati agli ultimi posti delle classifiche nazionali in quanto a qualità della vita”.
Secondo Marchese “il modello Caltanissetta ha assunto in questi ultimi anni centralità nella scena nazionale soltanto grazie all’impegno di un ceto imprenditoriale che ha voluto affermare la centralità della parola legalità ma ritengo che ciò non sia sufficiente se non impegniamo le migliori energie del paese per ridare a questo distretto interprovinciale una nuova prospettiva per i prossimi 50 anni. I programmi che stiamo esitando si limitano a descrivere azioni di ordinaria amministrazione dell’esistente ma penso che la nostra ambizione dovrebbe essere quella di lavorare alla costruzione di un sogno. Io ho dato la mia disponibilità a lavorare a questo progetto con grande senso di responsabilità e sono pronto a fare non uno ma cento passi indietro ove si centrasse la nostra proposta su queste riflessioni certo del fatto che ciascuno è utile ma nessuno indispensabile e che comunque queste mie idee potranno utilmente animare il dibattito nel prossimo consiglio comunale”.