Il gip del Tribunale di Bologna, Andrea Salvatore Romito, ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per Giovanni Padovani, il 27enne arrestato per l'omicidio della compagna Alessandra Matteuzzi, colpita a martellate martedì sera a Bologna. L'udienza si era tenuta questa mattina e il gip si era riservato la decisione. Davanti al giudice l'indagato, difeso d'ufficio dall'avvocato Enrico Buono, si era avvalso della facoltà di non rispondere.
Padovani, calciatore dilettante, era in tenuta sportiva, maglietta nera e pantaloncini corti verde fosforescenti. È difeso d'ufficio dall'avvocato Enrico Buono. "È molto provato", ha detto il difensore ai giornalisti uscendo dal tribunale. Il pm Domenico Ambrosino ha chiesto convalida e carcere per omicidio aggravato dallo stalking. Fuori dall'aula era presente anche la mamma dell'indagato. Quando è stata aggredita dall'ex, Alessandra Matteuzzi era al telefono con la sorella. Lo ha raccontato la stessa al Tgr Rai Emilia-Romagna. "È scesa dalla macchina e ha cominciato a urlare: no Giovanni, no, ti prego, aiuto. Io ero al telefono, ho chiamato immediatamente i carabinieri che sono arrivati subito. Io abito a 30 chilometri. Alla fine l'ha massacrata di botte", ha detto la donna in lacrime.Padovani avrebbe continuato "percuotere la vittima giungendo finanche a prendere una panca in ferro battuto presente sotto l'atrio" che avrebbe scagliato più volte contro la donna secindo quanto emerge dai racconti dei testimoni. Alessandra Matteuzzi a fine luglio aveva presentato denuncia contro l'ex compagno, dal quale si era lasciata da qualche mese. Nella denuncia indicava la richiesta di Padovani di ricevere un video ogni dieci minuti, da inviare su Whatsapp e dove fosse ben visibile l'orario e il luogo in cui si trovava. La richiesta era arrivata perché sospettava dei tradimenti: se Alessandra non rispondeva alle telefonate, raccontò ai carabinieri, o se il video tardava arrivavano scenate.
"In questa vicenda non si può affatto parlare di malagiustizia". Lo dice al Gr1 il procuratore di Bologna Giuseppe Amato, sulla morte di Alessandra Matteuzzi, uccisa dall'ex compagno, che aveva denunciato per stalking. "La denuncia – dice Amato – è stata raccolta a fine luglio, il primo agosto è stata iscritta e subito sono state attivate le indagini che non potevano concludersi prima del 29 agosto perché alcune persone da sentire erano in ferie. Quello che potevamo fare lo abbiamo fatto". Dalla denuncia, secondo Amato, "non emergevano situazioni di rischio concreto di violenza, era la tipica condotta di stalkeraggio molesto". La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, attraverso il suo Gabinetto, ha chiesto agli uffici dell'Ispettorato di "svolgere con urgenza i necessari accertamenti preliminari, formulando, all'esito, valutazioni e proposte". Un'iniziativa presa a fronte delle ricostruzioni di stampa sul femminicidio di Bologna. E' quanto si apprende da fonti di via Arenula. "Mia zia era una persona di cuore e non si meritava tutto questo, spero che questo episodio serva a cambiare le cose. Mi aspetto che lui marcisca in galera, ma che non paghi una persona sola, altrimenti succederà di nuovo". Lo ha detto Matteo Perini, nipote di Alessandra Matteuzzi.(Ansa.it)