Pubblicato il: 30/08/2022 alle 10:18
Dal primo settembre al 14 ottobre, torna con 22 masterclass, 30 prime parti di grandi orchestre internazionali e solisti e cameristi di chiara fama, nonché la prima residenza del pianista russo Dmitri Masleev e una nutrita serie di concerti su tutto il territorio nisseno, il Pietrarossa Bellini Academy and Music Festival, iniziativa del Conservatorio Vincenzo Bellini nata in pandemia, ma ormai destinata a continuare la sua opera di divulgazione culturale e alta formazione artistica affinché scuola e cittadinanza vivano in un rapporto sempre più stretto e partecipe di bellezza e opportunità di crescita.
Dopo il grande successo della prima edizione del Pietrarossa Bellini Academy and Music Festival, nato nel ’21 come simbolo della ripartenza post-pandemica e che per la prima volta aveva presentato al pubblico della Sicilia centrale trenta artisti di assoluto valore internazionale, impegnati in masterclass dedicate ad ogni famiglia strumentale ed in concerti solistici e cameristici nei luoghi d’arte più affascinanti della provincia, il Conservatorio di Caltanissetta rilancia quest’anno la sua sfida culturale, sociale ed artistica per ben 44 giorni di intensa musica vissuta in una terra troppo a lungo silente fuori dalle mura dell’Istituto.
Quest’anno il cuore pulsante del festival, cioè l’offerta didattica dell’Academy, è stata notevolmente potenziata a sottolineare l’importanza educativa ed artistica del Pietrarossa per gli allievi di Caltanissetta e non solo. Artisti di assoluto pregio internazionale e solida fama, veri maestri come Alain Meunier, Nina Kotova, Roberto Prosseda, Enrico Fagone, Immanuel Richter sono alcuni fra i 30 musicisti che verranno ospitati dalla città, per ben 22 masterclass, oltre che per il programma di concerti “Le Grandi Firme” e soprattutto per la direzione artistica della serie di concerti degli allievi più meritevoli “I Colori del Talento”. Fra i maestri impegnati anche nei concerti dal vivo spicca la residenza del giovane pianista russo Dmitri Masleev, tra i più celebrati dalla critica internazionale sin dalla medaglia d’oro e premio speciale della giuria della quindicesima edizione del concorso Ciaikovsky di Mosca, ma anche tra i più penalizzati dalle conseguenze della guerra in corso: nato e cresciuto in una zona periferica tra il Lago Bajkal e il confine con la Mongolia, Masleev ha subito capito lo spirito del Festival Pietrarossa e l’esigenza primaria di portare arte e cultura fuori dalle grandi capitali, da cui il suo impegno sul territorio nisseno per ben dieci giorni di masterclass e tre concerti: come solista il 20 settembre, in un inedito duo con la violoncellista russo-statunitense Nina Kotova, caposaldo del virtuosismo ed icona del glamour nella musica classica, il 17 settembre e, nell’eccezionale veste di pianista accompagnatore, il 26 settembre per il concerto belcantistico con il tenore Rosario La Spina e la mezzosoprano Milijana Nikolic. Spicca fra gli ospiti che musicheranno Caltanissetta, la rarissima proposta del quartetto di sassofoni Sigma Project, ensemble spagnolo di assoluto pregio internazionale, noto per un’inesausta ricerca trasversale ai generi musicali, con particolare attenzione al mondo latino-americano, e per un’affermata vocazione alla scoperta di nuovo repertorio, tanto da essere ormai primi destinatari di opere composte esplicitamente per loro dai maggiori compositori viventi di tutto il globo. Va inoltre sottolineata l’importante presenza della nuova formazione Quintetto Schubert, in prima mondiale a Caltanissetta: capitanato dal violoncellista parigino di chiara fama Alain Meunier, il Quintetto Schubert è composto da eccellenze assolute del virtuosismo come Amihai Grosz, israeliano, a lungo prima viola dei Berliner, poi membro della West-Eastern Divan Orchestra di Barenboim, fondatore del pluripremiato Jerusalem String Quartet, ospite regolare dei migliori palchi del globo; quindi la giovane violinista austriaca Johanna Pichlmair, primo violino dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Monaco, nelle file dei violini primi dei Berliner, solista e camerista stimatissima. E ancora il violinista torinese Simone Bernardini, primo violino concertatore di Orchestra Nazionale di Lione, Berliner e Scala, solista stimatissimo, camerista pluripremiato, direttore d’orchestra dopo il corso di perfezionamento con Bernard Haitink a Lucerna. Infine la violoncellista francese Solène Kermarrec, membro dei Berliner, camerista coi 12 Violoncelli dei Berliner e con il Venus Ensemble.
I luoghi del festival abbracceranno anche per il 2022 l’intero territorio urbano: in primis il Teatro Regina Margherita di Caltanissetta, il parco archeologico urbano di Palmintelli, la Cattedrale della Città, la Biblioteca L. Scarabelli, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli di Caltanissetta, la Curia e il Consorzio Universitario. E grazie alle centinaia di giovani musicisti che convergeranno a Caltanissetta da tutto il mondo, oltre ai tanti maestri internazionali, per ben 44 giorni consecutivi la città risuonerà di vita, arte, musica, creatività, speranze e sogni, dentro le mura del suo solido ed importante Conservatorio, ma anche e soprattutto nelle sue strade e nei suoi monumenti, fra i tanti cittadini che non hanno mai abbandonato il territorio nisseno.“La seconda edizione del festival sarà contraddistinta da un’altissima qualità delle masterclass e dalla chiara fama dei musicisti di caratura internazionale che svolgeranno l’attività concertistica. Il prestigioso Teatro Comunale Regina Margherita di Caltanissetta sarà la sede dei nostri concerti più importanti, consolidando il rapporto Istituzionale ed artistico con il Comune di Caltanissetta”. Così Michele Mosa, neodirettore dell’Istituto e Direttore Artistico annuncia la seconda edizione del Pietrarossa Bellini Music Festival. “Sarà anche un momento celebrativo della statizzazione dell’Istituzione che è vicina a concludersi, eleggendo la nostra sede a rango di Istituzione Statale del Ministero dell’Università e della Ricerca, rafforzando un ruolo nel territorio già ricostituendo anche grazie al Festival” conclude così il Maestro Mosa, in sintonia alle dichiarazioni del Presidente dell’Istituzione, Architetto Andrea Milazzo: “Continua il processo di alfabetizzazione artistica musicale del territorio, oggi significato dalla prospettiva del rafforzamento Istituzionale della scuola grazie all’elezione a sede statale dell’Alta formazione artistica e musicale ormai prossima, sulla quale abbiamo scommesso e lavorato duramente”.