Il piano del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani già dalla prossima settimana dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri sotto forma di decreto per l’approvazione. Il dato cardine è che da ottobre i termosifoni dovranno essere abbassati di un grado in tutti gli edifici pubblici, ma anche nelle abitazioni private, cioè da 20 gradi a 19. E mentre gli stoccaggi con l’obiettivo di quota 90% per novembre arrivano le prime domande elementari dei cittadini chiamati allo sforzo.
Due su tutte: cosa rischia chi non abbassa il termosifone e chi fa i controlli. Il distinguo sottolineato da Fanpage.it è importante: “Negli edifici pubblici il termostato sarà obbligatoriamente regolato a 19 gradi. Ma attenzione: tutto ciò varrà anche per gli uffici privati, che saranno controllati così come quelli statali”. Si, ma in un’abitazione privata chi arriverebbe a controllare, l’ispettore termico? Certo che no, la polizia municipale non potrà bussare casa per casa per controllare il termostato dei singoli appartamenti.
I controlli dovrebbero riguardare a campione le abitazioni con il riscaldamento centralizzato su cui toccherà agli amministratori di condominio monitorare la temperatura. E multe e sanzioni? Su quel fronte non ci sono notizie perché il ministero sta rifinendo il decreto, anche sulle somme per i contravventori individuati.