Pubblicato il: 10/09/2022 alle 16:07
Cala il sipario sulla III edizione del premio scientifico-letterario a “per Bianca” di Gela nato per volontà della famiglia “La Rosa – Cannizzaro” e organizzato dall’associazione Betania OdV e dal Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo” con il patrocinio dell’Università degli Studi di Catania e dell’Ersu di Catania. Sul podio le studentesse delle Facoltà di Medicina dell'Università di Catania Giada Patriarca, Maria Musumeci, entrambe di Catania che si sono aggiudicate ciascuna una borsa di studio, rispettivamente di 1000 euro e 500 euro per avere argomentato la seguente traccia: “In una società frenetica, curare la qualità del tempo oggi è un valore aggiunto all’impegno che ciascuno di noi impiega nella sua professione. È così anche per un medico e i suoi pazienti: in un rapporto di simbiosi, scandito è il tempo da dedicare alle cure, alle terapie, all’ascolto reciproco, alle sofferenze, all’attesa, alla sperimentazione, allo studio. Il candidato racconti, attraverso le parole che “curano” questo tempo che ci viene donato.
A scegliere loro è stata la commissione del premio presieduta dalla prof.ssa Laura Cannilla (Liceo Eschilo Gela) e composta da Andrea Cassisi (Avvenire), Dora Marchese (Università di Catania) e Tiziana Martorana (TgR Sicilia, Rai 3). La cerimonia, presentata dalla giornalista Michela Italia, si è svolta presso Erasmus Hotel a Gela. Nel corso della serata consegnate anche altre due borse di studio offerte dalla “Farmacia Venera Cipolla” agli studenti Giuseppe Sangiorgio e Jessica Coppola in ricordo dell’amicizia storica tra la farmacista Venera Cipolla, “amica e interlocutrice professionale di straordinario della dott.ssa Bianca Cannizzaro”, ha detto il figlio, il dott. Enzo Scichilone durante la consegna della borsa di studio. Menzioni speciali inoltre per gli studenti Andrea Saitta, Chiara Terlati, Gianvito Rapisarda, Giulio Ruggieri, Salvatore Barresi e Gabriele Strano. remio per la Medicina e Chirurgia a Lucio Urbani, responsabile del Percorso di Chirurgia epatica del risparmio d'organo per le metastasi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa. Lo scorso anno, Urbani assieme ad una straordinaria équipe ha eseguito per la prima volta al mondo un delicato intervento chirurgico al fegato per il tramite di una innovativa strategia chirurgica che ha previsto due operazioni a distanza di otto giorni l'una dall'altra. In altre parole, due fegati sani a partire da un fegato malato. Nel primo intervento è stato diviso il fegato in due parti, nel secondo invece è stata asportata la parte malata inizialmente rimasta in sede per “aiutare” la parte sana a rigenerare e crescere. “Un traguardo che segna un primato per il nostro Paese e che a fine settembre sarà illustrato in Turchia nell’ambito di un congresso scientifico internazionale”, si legge in un passo della motivazione che ha voluto “riconoscere al dott. Lucio Urbani competenza e umanità che convivono nella sua professione, permettendogli di essere annoverato tra i grandi medici del nostro Paese impegnati ogni giorno a mettere in luce i bagliori di un progresso che con stupore e meraviglia, abbandona il passato per promuovere l’innovazione, la ricerca, la scienza d’avanguardia”. La cerimonia di premiazione è stata introdotta da Salvatore La Rosa, presidente del premio, medico e marito della compianta dott.ssa Bianca Cannizzaro che ne ha tracciato un profilo personale ricordandola come una professionista “che ha amato essere medico fino alla fine dei suoi giorni” e “donna rispettosa delle regole, valori che ha inculcato ai figli Francesco e Giuseppe. In loro rivedo lei”, ha proseguito commosso nel ringraziare la numerosa platea di amici e colleghi.