Pubblicato il: 19/09/2022 alle 12:48
Il veicolo, che trasportava un totale di 47 persone, “si è ribaltato su un fianco”, ferendo anche una ventina di persone. Lo ha riferito la Polizia locale. L'incidente, il più grave in Cina dall'inizio dell'anno, è avvenuto nella prefettura di Qiannan, una regione povera, isolata e montuosa della provincia di Guizhou, dove vivono diverse minoranze etniche. Il governo provinciale ha confermato, poche ore dopo l'annuncio dell'incidente, che l'autobus stava trasportando persone "nel luogo in cui sarebbero state messe in quarantena, in connessione con l'epidemia" di Covid. Non è stato specificato se queste persone fossero malate, casi di contatto o semplicemente residenti di un edificio che ha vissuto un caso di Covid, secondo la rigidissima politica “zero Covid” guidata dalla Cina
.La provincia di Guizhou ha registrato più di 900 nuovi casi negli ultimi due giorni e all'inizio di settembre la sua capitale, Guiyang, era stata messa in isolamento. Le foto pubblicate sui social media mostravano l'autobus, piegato su un fianco con il tetto schiacciato. Un'altra foto che è diventata rapidamente virale sembra mostrare un autobus che si muove nella notte, l'autista e i passeggeri tutti vestiti con tute protettive. Sui social abbiamo pianto i morti ma questo è stato accompagnato da un malcontento nei confronti della politica “zero Covid”, che vede spesso gli abitanti di gruppi di interi palazzi trasportati, spesso di notte, in luoghi di quarantena a volte distanti diverse miglia, centinaia di chilometri. “Il modo in cui ci sentiamo al riguardo non può essere espresso semplicemente accendendo una candela e dicendo + riposa in pace +”, ha commentato su Weibo un utente la cui osservazione ha ricevuto 15.000 “mi piace” in poco tempo. “Che prove hai che non sarai tu quella sera in questa macchina?”, ha lanciato un altro utente di Internet, anch'egli ampiamente approvato. Con la risposta più popolare: “Chi dice che non ci siamo? È chiaro che ci siamo tutti. Siamo tutti su questo autobus oscuro e terrificante”. Pur esprimendo il proprio profondo cordoglio, il governo ha anche sottolineato in un comunicato la necessità di "imparare la lezione di questo incidente, esaminare le condizioni di quarantena e di trasporto delle persone colpite dall'epidemia, nonché i problemi di sicurezza stradale". Durante il confinamento della megalopoli di Shanghai per due mesi in primavera, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, molti abitanti delle città colpite dai casi Covid erano stati forzatamente trasportati, in autobus nel cuore della notte, in strutture sommarie dislocate in altre province per essere ivi messi in quarantena, nonostante essendo risultato negativo al virus.