Pubblicato il: 02/04/2014 alle 07:28
L’ex assessore Salvatore Calafato ha voluto rispondere alla lettera del sindaco Michele Campisi ribadendo la propria integrità morale e le sue scelte dettate dalla purezza di una palese inesperienza politica.
Ecco il testo:
“Caro AMICO ti scrivo e poi non ci penso piu’…”
Quando ho letto il Tuo “struggente” comunicato, Michele, dopo aver ripensato alla tua operazione politica al cui altare forse avresti voluto che io mi sacrificassi, mi è venuto spontaneo prendere spunto da una nota canzone e pensare che non potrà essere questa la nuova “politica che verrà”.
Certo, hai forse sperato che, rivendicando la nostra amicizia, io potessi far finta di niente che avessi potuto chiudere gli occhi di fronte alla Tua operazione mediatica che oltre a tradire un leale amico ha tradito un progetto e un’idea di sana amministrazione scevra da servilismi di qualsiasi genere e frutto di impegno e sacrificio comune per il bene della nostra citta.
Con il tuo attacco nei miei confronti hai pensato di poter “distrarre “ una intera cittadinanza , spettatrice di una delle più vecchie e noiose mosse politiche , ma io, per mia fortuna, non sono stato mai un servo di nessuno se non della mia integrità morale né i cittadini lo saranno mai di vecchie logiche politiche e partitiche che hanno oramai abbondantemente stancato, a cui ancora fanno eco le solite banali frasi e slogan politici ed elettorali, che passano dalla sottile denigrazione, al subdolo discreditamento, vivendo ancora nell’illusione di aver di fronte una platea ignorante e abbindolabile. Ma non hai fatto i conti con il desiderio e la volontà rivoluzionaria dei cittadini che sono menti pensanti e sono stanchi delle vecchie mosse politiche che non impressionano più nessuno. Chi mi conosce sa benissimo che sono soltanto un professionista che ha messo a disposizione le proprie competenze professionali, nelle quali la purezza di una palese inesperienza politica, ha costituito per me e penso anche per la città, un valore. Avrei voluto soltanto, da chi si professa un amico, un po’ più di onestà intellettuale; avresti dovuto spiegarmi, perché ad un passo dalle elezioni avrei dovuto fare un passo indietro lasciando il mio ruolo per permetterti di attribuire a chi volevi tu le deleghe tecniche di competenza dell’assessorato, a chiunque ti fosse stato utile in questo momento. Così non hai fatto, perché sapevi benissimo che mai avrei ceduto a simili azioni in perfetto stile politichese, ed hai preferito sacrificare sull’altare del presunto consenso elettorale, il lavoro svolto in questi anni con estrema difficoltà ma nell’interesse primario della cittadinanza , fra cui, capirai bene, mi colloco anche io che ti dico NON CI STO. SONO LIBERO.
Leggi gli articoli pregressi:
Talluto replica sulla nomina di consulente: “Non volevo fare le scarpe a Calafato”
Michele Campisi rompe con Calafato: “Mi hai tradito, le tue dimissioni ispirate da altri”
L’assessore Totò Calafato molla Campisi: “Nomina esperti improvvisati per fini elettorali”