Pubblicato il: 11/10/2022 alle 20:13
L’avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, che segue la vicenda della scomparsa di Denise Pipitone, sparita a Mazara del Vallo nel 2004, ha confermato ai microfoni di Ore 14, la trasmissione di Rai Uno, che lui e la famiglia stanno seguendo la pista della Valtellina: "Stiamo cercando la bambina di Milano. Se non fosse stata Denise, non riesco a capire il motivo per il quale non si fa trovare, ma non sappiamo se è lei. Non riusciamo a rintracciarla. Le verifiche comunque andavano fatte all’epoca, quando arriva la segnalazione, questa indagine è rimasta monca. Noi abbiamo trovato altri filoni che stiamo seguendo. Evidentemente il ricercare e studiare un fascicolo attentamente è un dovere civico della procura, che noi ci auguriamo stiano facendo. Noi non possiamo saperlo. Abbiamo un patrimonio di informazioni inserito in un database di oltre 100mila pagine e quello dobbiamo analizzare. Se la strada della signora Corona non ha portato a nulla, cerchiamo altre che sono inserite nel fascicolo".
L'avvocato poi ribadisce il loro stupore per questa pista che non è stata battuta all'epoca. La cosa che stupisce di questa pista è che non sia stata battuta approfonditamente, rivelando anche una novità. "Ho ricevuto da un servizio mail di posta criptata un messaggio sulla mail dello studio estremamente puntuale. Era molto telegrafico con una serie di informazioni, un indirizzo e una indicazione specifica. Stiamo cercando di arrivare a qualcosa. Se ci può dire qualcosa di più non sarebbe male. Se è una persona a conoscenza di questa nostra ricerca, potrebbe dirci di più, anche tramite questo metodo. Non è detto che porti ad un risultato, ma è un’indagine che è rimasta monca, quindi va completata". Si è parlato molto di pista rom in questi anni, grazie ad un video realizzato con un telefonino dell’epoca da una guardia giurata che operava a Milano. La guardia riprese una bambina che parlava italiano e veniva chiamata Danàs, all’interno di un gruppo di presunti rom. Il 12 aprile 2005 i carabinieri di Sondrio ricevettero una segnalazione notevole: una donna egiziana aveva riconosciuto Denise in alcuni scatti mostrati da una cittadina kosovara che l’aiutava nelle faccende di casa. Così i carabinieri di Sondrio si attivarono e fecero irruzione a una festa in cui avrebbero dovuto trovare la piccola e la donna del video, ma, identificati tutti gli astanti, non le trovarono. Ci sono anche delle intercettazioni, che però non sono state prese in considerazione. “Allo stato attuale – si legge in un documento – si sconoscono le risultanze emerse dalle intercettazioni in corso, ritenuto che non è stato ancora possibile all’individuazione di interprete conoscente la lingua da questi parlata”. In altre parole non si sa cosa venga detto nelle intercettazioni perché non fu trovato un interprete: “Ore 14” chiede quindi di poterle riportare all’attenzione degli inquirenti.(Gds.it)