Pubblicato il: 12/10/2022 alle 17:18
La Procura nissena ha chiesto quattro condanne all’ergastolo nei confronti degli imputati per l’omicidio del gelese Giuseppe Failla, ucciso a colpi di pistola il 9 ottobre 1989. I quattro imputati in Corte d’assise per cui è stato sollecitato il carcere a vita sono il boss Giuseppe “Piddu” Madonia, 76 anni, il sancataldese Cataldo Terminio, 66 anni, il nisseno Angelo Palermo, 65 anni e il gelese Angelo Bruno Greco, 54 anni. Giuseppe Failla aveva 51 anni quando fu ucciso a colpi di pistola; era la mattina del 9 ottobre 1989. La vittima si trovava nel suo bar, in via Cadorna, a Gela. Il delitto, secondo la ricostruzione della Procura, si inserirebbe nella faida tra Cosa nostra e Stidda che insanguinò il territorio della provincia nissena negli anni ’80 e Cataldo Terminio avrebbe ritenuto Failla – considerato affiliato a un clan rivale – responsabile dell’omicidio del padre, Nicolò Terminio, e voleva vendicarlo. Una volta ottenuto, sempre secondo l’accusa, l’ok di Madonia, Terminio avrebbe chiesto aiuto a Greco, il quale avrebbe sparato i colpi contro la vittima, mentre Angelo Palermo avrebbe fatto da autista. Il corpo di Failla venne trovato da alcuni clienti del bar.