Pubblicato il: 20/10/2022 alle 08:55
Cellulari e videogame venivano ceduti al posto di libri e biglietti per spettacoli teatrali o al cinema, beni, questi ultimi, previsti dal “bonus cultura”. Una truffa costata la denuncia a un commerciante di apparecchi elettronici di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, che si era accreditato al sistema “18App”, la piattaforma ufficiale utilizzata per l’erogazione dei fondi, per poi rivendere prodotti diversi da quelli indicati nella norma. A scoprirlo, in seguito a una segnalazione, il nucleo speciale Spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di Finanza.
Il “bonus cultura” è destinato ai ragazzi che si apprestano a conseguire la maggiore età per promuovere l’acquisto di prodotti culturali come libri, biglietti per concerti e rappresentazioni teatrali per un valore massimo spendibile di 500 euro. Il commerciante sancataldese, secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe comunicato falsamente al MiC la rivendita di libri, biglietti di spettacoli teatrali e/o ingresso al cinema, cedendo invece beni da lui commercializzati quali cellulari, videogiochi e computer, non contemplati nelle categorie ammesse al beneficio. Sanzioni per l’illecito utilizzo del “bonus cultura” sono state elevate anche nei confronti di 360 fruitori, tutti residenti nella provincia nissena e in quelle limitrofe, per un ammontare complessivo di oltre 160.000 euro. Al termine delle attività svolte, il ministero della Cultura è intervenuto con l’immediata sospensione dell’accreditamento del profilo virtuale dell’esercente dal sistema “18 App” e avviato le procedure di recupero delle somme indebitamente percepite.