Pubblicato il: 22/10/2022 alle 12:40
Finalmente è giunta all'epilogo la triste vicenda di un divorzio, di un declino lento ma inesorabile a cui avremmo volentieri voluto non assistere. Che si trattasse di un'ammucchiata politica lo si era capito già prima delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. Una compagine eterogenea di estrazione politica completamente diversa, abituata da sempre solo a fare opposizione ed unita esclusivamente dall'intento di poter governare la città, non tenendo conto che una cosa è fare opposizione e, un' altra governare. Qualche nobile decaduto insieme a qualche utile sciocco, anzi diremmo a qualche fantomatico "architetto" della politica locale e (adepto), ha collaborato nella riuscita del disastro a cui stiamo assistendo riuscendo a frantumare un centrodestra che se unito, come risulta dai numeri, avrebbe vinto gia' al primo turno evitandoci questo squallido teatrino.
Il disastro continua, con la frantumazione del PD in occasione delle elezioni regionali, in cui una parte sosteneva un candidato di Gela e l'altra quello sancataldese. I motivi della rottura li conosciamo ma preferiamo glissare, piuttosto, rileviamo come adesso si assista al paradosso che i neo fuoriusciti con un pugno di voti raggranellati per il candidato di Gela si ritrovino con un assessore in giunta e funzioni di vicesindaco e (forse) sostenuta da due consiglieri di cui uno indipendente di sinistra mentre il PD, ex maggiore azionista, con un candidato che alle elezioni regionali ha ottenuto oltre 1200 voti di preferenza con un solo assessore ma sostenuto da due consiglieri del PD. È palese che siamo al cospetto di una situazione politica prossima alla definitiva rottura che porterà inevitabilmente la città a nuove elezioni, con le evidenti ripercussioni economiche che la comunità dovrà affrontare. Ci chiediamo solo con quale coraggio potranno ripresentarsi e con quali argomenti tenteranno di giustificarsi davanti ai cittadini che poco più di un anno fa, su consiglio di Conte, gli hanno dato la loro fiducia. Salvatore Pirrello, consigliere comunale del Movimento Scruscio