Pubblicato il: 09/05/2014 alle 07:50
Alfredo Fiaccabrino
Non si è fatta attendere la replica del rappresentanza aziendale Fai Cisl alle intenzioni manifestate dal candidato a sindaco di Alleanza per la Città Giovanni Ruvolo in una lettera inviata ai vertici del Gruppo Averna, che di recente ha ceduto le quote societarie all'azienda Campari. Alfredo Fiaccabrino, rappresentante sindacale in seno allo stabilimento nisseno, risponde a Ruvolo con una missiva in cui contesta le dichiarazioni del candidato che aveva promesso – in caso di elezione – di impegnarsi per il rilancio del celebre amaro attraverso una operazione commerciale che puntava sul made in Caltanissetta.
Ecco il testo della lettera:
“Erg. Dr. Ruvolo, ho letto con attenzione la missiva, inoltrata agli organi d’informazione, con la quale Lei prende con il Gruppo Campari, in perfetto stile berlusconiano, “un formale impegno a che, qualora dovessi essere eletto primo cittadino, la futura amministrazione comunale di Caltanissetta e l’intero libero consorzio di comuni del centro Sicilia che sta nascendo, garantisca al Vostro Gruppo quelle condizioni di stabilità e di certezza, che potranno agevolare il rilancio delle attività dello stabilimento e degli uffici, e l’auspicato potenziamento dell’offerta commerciale con l’estensione agli altri prodotti della filiera agro-alimentare.”
Certo che il suo forbito intervento non scaturisce da biechi scopi propagandistici ed elettorali, Le vorrei precisare quanto segue:
Il giorno 16 aprile 2014, in contemporanea alla processione della Real Maestranza, il top management (a cui Lei scrive) del Gruppo Campari, rappresentato dal dr. Sacccardi e dr. Pergolini, presentandosi a tutto il personale della sede produttiva di Caltanissetta, su precisa richiesta del sottoscritto, ha chiaramente puntualizzato l’intenzione del gruppo acquirente di rilanciare il marchio Averna tramite una internazionalizzazione del brand. Nel contempo, gli stessi hanno dichiarato la garanzia del mantenimento solo dell’attuale livello produttivo che, cosa che Lei sicuramente non sa, impegna solo tre unità lavorative (operai).
Nulla hanno potuto e voluto garantire invece circa l’estensione del mantenimento della restante forza lavoro nella sede storica di via Xiboli 345.
Ora in virtù di quanto ho precisato, cui potrei aggiungere tutta una serie di ulteriori argomentazioni scaturenti da svariati incontri e contrattazioni che, più di tre mesi a questa parte il sindacato da me rappresentato, ha intavolato con Azienda, Le vorrei chiedere pragmaticamente e oltre le belle parole: ma quale è la sua idea di condizioni di stabilità e di certezza che possano agevolare il rilancio dello stabilimento e degli uffici di Caltanissetta?
Per questo motivo la sfido a pronunciarsi su questi temi in un incontro pubblico, se vuole anche presso il suo sobrio e modesto comitato elettorale in presenza mia e di tutti i lavoratori della Averna, anticipandole sin da subito che sono disposto a rifiutare l’incarico assessoriale attribuitomi dal candidato Sindaco dr. Lo Verme se, con dati alla mano, Lei riesca ad essere in grado di fugare in pieno le legittime preoccupazioni che attanagliano, già da prima che Lei si candidasse, gli impiegati, con le relative famiglie, della sede di Caltanissetta.
Ovviamente in caso contrario Lei dovrà essere consequenziale e rinunciare alla sua candidatura a Sindaco.
Infatti non producendo argomentazioni inconfutabili a supporto della sua demagogica tesi, sarà chiaro a tutti che il vero scopo del suo intervento non era quello tracciare un percorso virtuoso di rilancio dell’Averna in difesa dei lavoratori, obiettivo che dovrebbe caratterizzare la coalizione che lei rappresenta, ma una mera strumentalizzazione della loro condizione di disagio. In tal caso si vergogni”.