Pubblicato il: 04/01/2023 alle 09:46
Aveva parlato con terze persone delle aggressioni subite da alcuni suoi amici da due quindicenni, esprimendo tutto il suo disappunto, e per questo è stato sequestrato e torturato all'interno di un garage dai due minori. La vittima, un tredicenne, è stato prima attirato dai due ragazzi in un garage in centro storico, in zona "Badia". I due gli avevano fatto credere di dovergli mostrare per la vendita una sigaretta elettronica. A quel punto lo avrebbero bloccato avvolgendogli caviglie, polsi e bocca con nastro da imballaggi, e dopo averlo fatto sedere su una sedia avrebbero iniziato a percuoterlo con schiaffi, pugni sulla nuca, sputi in faccia, calci alle caviglie, alle costole e su tutto il corpo.
I due lo avrebbbero minacciavato con attrezzi da lavoro (anche martelli) e con un coltello, puntandoglieli all’altezza del viso e degli occhi; gli avrebbero versato addosso un secchio contenente acqua e olio per motori. Poi, non contenti, gli avrebbero avvicinato un accendino alla nuca, minacciandolo di dargli fuoco. Dopo circa un'ora e mezza dall'inizio delle torture, per il solo timore di essere scoperti, lo hanno liberato colpendolo nuovamente alle costole e non prima di averlo minacciato di morte nel caso in cui avesse raccontato qualcosa. La vittima, da quel momento, ha cominciato ad avere paura anche solo ad uscire da casa per il timore di incontrare nuovamente i suoi aguzzini. I due sono stati arrestati, perché gravemente indiziati, a vario titolo, di tortura, sequestro di persona, minaccia, lesioni aggravate e porto di oggetti atti ad offendere, e condotti all'istituto penale minorile.
Secondo quanto emerge dalle indagini quel giorno di settembre scorso la vittima era anche restia a raggiungere i due quindicenni che lo avevano attirato nel garage con un messaggio whatsapp e la scusa di vendergli una sigaretta elettronica. Non appena il ragazzo era entrato nel garage i due, soddisfatti di averlo attirato con l'inganno, gli avrebbero anche detto "bravo il cog…ne". Quando finalmente la vittima è riuscita a tornare, ancora in stato di shock, ha raccontato tutto alla madre. Quest'ultima, senza esitazioni, lo ha accompagnato dai carabinieri per sporgere denuncia. "La condotta degli indagati può essere qualificata come crudele sulla base della efferatezza delle violenze fisiche e psicologiche inflitte, protrattesi per più di un'ora": lo scrive il gip di Caltanissetta che ha disposto l'arresto per due 15enni accusati di aver sequestrato e torturato un ragazzino di 13 anni "colpevole" di aver difeso dei coetanei dai due bulli. "Violenze – spiega il giudice – implementate in via progressiva nella loro afflittività alla dignità umana: passando dallo scherno a condotte violente, umilianti (quali sputi), degradanti e insensibili, fin quasi giocare con lo stato psichico della vittima, mettendolo a dura prova dinanzi alla possibilità di essere data alle fiamme, quale ultimo atto sintomatico della ricerca, da parte degli indagati, del mezzo più idoneo a soddisfare un istinto che può essere definito quasi sadico o comunque un atteggiamento interiore riprovevole". Uno dei due minori è difeso dallo Studio Legale "Nt Nemola Termini" e l'altro dall'avvocato Walter Tesauro.