Pubblicato il: 13/06/2014 alle 09:01
Prima chiamata il 25 giugno alle ore 9 per il nuovo Consiglio comunale di Caltanissetta, di cui faranno parte ben 23 volti nuovi e i 7 uscenti. Una delle novità di quest'assise municipale è l'aumento della “pattuglia” femminile: sono 9, infatti, le donne elette in questa legislatura.
Leyla MontagninoA presiedere la riunione sarà il consigliere di Forza Italia Davide Mirisola, essendo il più suffragato degli eletti. All’ordine del giorno v'è l’insediamento dei consiglieri, eventuali surroghe, il giuramento del sindaco e l’elezione del presidente del consiglio. Per quest'ultima carica – che dovrà essere eletta obbligatoriamente nel corso di un'unica seduta – le trattative sono frenetiche tra i rappresentanti dei partiti che fanno parte della maggioranza. Da indiscrezioni, la poltrona del presidente del civico consesso dovrebbe essere assegnata al Partito Democratico in quanto nella Giunta Ruvolo può contare soltanto sulla presenza dell'assessore Amedeo Falci. Alla presidenza si pensa ad una donna e in casa dem circolano con insistenza i nomi della consigliera Leyla Montagnino, al momento la più accreditata, ma la dirigenza del partito e i consiglieri del gruppo potrebbero suggerire anche la prima degli eletti nel Pd, l'avvocato Annalisa Petitto.
Adriana RicottaAnche l'Udc, però, scalpita per vedersi attribuito un ruolo di primo piano nell'aula consiliare. E in particolare chi freme per la presidenza è Adriana Ricotta, già consigliera nella scorsa legislatura, ma c'è chi vedrebbe bene Rita Daniele, anche lei fra donne che hanno raccolto più consensi nella lista dello scudocrociato nisseno. Altri, sempre in casa Udc, hanno fatto il nome dell'ex assessore Totò Calafato, che ha sbaragliato tutti i candidati piazzandosi in cima alla lista.
Se le trattative andranno a buon fine e si troverà la quadra fra Pd, Udc, la lista Cambiare Caltanissetta, Intesa Civica Solidale e Patto Etico Responsabile che hanno eletto i propri rappresentanti, la partita potrebbe chiudersi senza “traumi”. Se tutto filerà liscio secondo i patti e se i numeri della maggioranza sono e rimarranno “blindati”, non ci sarà bisogno di chiedere il “soccorso” alla minoranza del centrodestra che – non è escluso – potrebbe contrapporre un candidato d'area. Ma ancora, su questo versante, tutto è in alto mare.