Sabato si sono concluse le operazioni per il rinnovo del nostro Consiglio dell’Ordine. Abbiamo quindi il nuovo Consiglio che, ho timore, non nasca con ottimali condizioni perché corriamo il serio rischio di portarci dietro incomprensioni, faide, rancori e divisioni che hanno caratterizzato questa competizione elettorale che per certi versi ha assunto i toni di una “campagna elettorale” di segno politico di cui l’Avvocatura nissena non ha alcun bisogno: civilisti contro penalisti, studi contro studi, colleghi l’un contro l’altro armati, colleghi contro colleghe, giovani contro meno giovani (i c.d. “anziani”), lotte più o meno evidenti per l’accaparramento personale e/o di gruppi, anche tra i non eletti, di fette di potere, invero più virtuale che reale.
La mia esperienza, professionale, ed i miei trascorsi negli organi dell’Avvocatura e, quindi, anche i miei errori, mi inducono a dare a tutti noi, e, pertanto, anche a me stesso, un consiglio ed una traccia di comportamenti per le cose, e le nomine che il nuovo Consiglio è chiamato a fare: mettiamo da parte le divisioni e le incomprensioni che si sono accumulate, allargate il consenso attorno il Consiglio dell’Ordine soprattutto coinvolgendo nella gestione della Avvocatura quanti più colleghi possibili allontanando la tentazione di chiudervi su Voi stessi ed al di la di programmi sfornati in questi giorni, studiamo tutti assieme, anche nelle assemblee che Vi consiglio di celebrare, i nuovi ruoli degli avvocati che la Riforma che si avvia a partire assegna e ciò anche nei rapporti con la Magistratura che è la prima, secondo me, che ha interesse a confrontarsi alla pari con una Avvocatura illuminata, forte e collaborativa, rispettosa e meritevole di essere rispettata seppur nelle diversità dei ruoli e delle funzioni. Rudy Maira