“Una verifica effettuata al Cds, un’azienda del gruppo Romano, venne assegnata a tre finanzieri che non avevano alcuna esperienza. Mi sembrò anomalo questo modo di agire”. A riferirlo è stato un finanziere in servizio alla Guardia di Finanza di Caltanissetta dal 1998, Agostino Daniele Zaffora, deponendo al maxi-processo sul “Sistema Montante” in corso nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta nei confronti di 30 imputati, tra cui l'imprenditore Massimo Romano. La verifica, si è conclusa con una sanzione da 300 mila euro ma il teste, rispondendo ad una domanda dell’avvocato Dino Milazzo, legale di Massimo Romano, ha detto di non esserne a conoscenza. "Lei sa che questa verifica si concluse con la sazione all'azienda per 300 mila euro?" Ha chiesto l'avvocato Dino Milazzo al teste il quale ha risposto: "No non ne abbiamo saputo nulla". Poi Milazzo ha detto "Quindi attenzionate il fatto che vennero mandati finanzieri non in grado a vostro dire di fare queste verifiche però non avete poi posto attenzione all'esito della vicenda?". Il legale ha poi aggiunto che il verbale è stato addirittura riaperto per una integrazione di sanzione. Dunque nessun favoritismo, secondo la difesa, nei confronti di Massimo Romano considerato vicino a Montante.