Pubblicato il: 07/02/2023 alle 11:56
(Fonte Today.it) La famiglia andrà fino in fondo. "Siamo alla ricerca di testimonianze, persone che quel giorno hanno assistito alla scena". L’appello, che sta raccogliendo migliaia di condvisioni sui social network, arriva direttamente dalla famiglia e dagli amici di Valeria Fioravanti, la 27enne morta di meningite batterica lo scorso 10 gennaio nella capirale. L'obiettivo è tenere accesi i riflettori su una tragedia su cui sta indagando anche la procura di Roma.
Morta di meningite a 27 anni
"La mattina del 30 dicembre 2022 Valeria Fioravanti, accompagnata dalla madre Tiziana, si è recata al pronto soccorso del policlinico Casilino, in quanto i dolori non accennavano a passare nemmeno con le cure prescritte dallo stesso pronto soccorso – affermano dal sito che chiede 'Giustizia per Valeria', aperto appositamente per raccogliere testimonianza ed elementi utili a fare chiarezza sulla tragedia – Veniva accusata di esagerazione e veniva minacciata di intervento delle forze dell'ordine se non fosse andata via. Non abbiamo cartella clinica in merito a quella visita". Parte da questi presupposti la richiesta di farsi avanti a chi, proprio quel giorno, ha notato la scena e ricorda qualcosa: "Se eravate lì o se conoscete direttamente o indirettamente persone che hanno assistito siete pregati di contattarci", dicono i familiari; tutti i riferimenti per mettersi in contatto sono elencati sul sito www.valeriafioravanti.com.
Le tappe del dramma
RomaToday riepiloga le tappe del dramma. Secondo quanto denunciato dai familiari, tutto è iniziato il 25 dicembre, quando la 27enne è stata operata al Campus Biomedico di Roma per un ascesso. Due giorni dopo le dimissioni si è presentata al pronto soccorso del policlinico Casilino accusando un forte mal di testa, dolori alla schiena e al collo. Le sarebbe stata diagnosticata una forte cefalea e sarebbe stata dimessa con la prescrizione di antinfiammatori. Nei giorni successivi, però, il dolore invece che diminuire sarebbe aumentato.
Una volta tornata al Casilino si sarebbe verificato l'episodio che viene denunciato dai familiari, che ha avuto grande eco sulla stampa sia locale sia nazionale, e per cui si stanno cercando oggi testimoni. Fioravanti si è quindi rivolta ai medici del San Giovanni, che – sempre stando a quanto denunciato – le avrebbero diagnosticato una protrusione alla colonna vertebrale, con conseguente disposizione di indossare un collare per una settimana. Nei giorni successivi le condizioni di Valeria, secondo il racconto dei familiari, hanno continuato a peggiorare: soltanto al quarto tentativo di ricovero, al Gemelli, i medici hanno capito che si trattava di una meningite batterica. Purtroppo non è stato possibile salvarle la vita. La procura di Roma ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo per colpa medica, attualmente a carico di ignoti. La Regione Lazio ha fatto sapere di avere "avviato un audit interno per accertare i fatti". I familiari vogliono giustizia.
Che cos'è la meningite?
La meningite è un'infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). Generalmente riconosce una causa infettiva, tuttavia esistono anche forme non infettive (es. da farmaci, da neoplasia). La meningite infettiva può essere causata da virus, batteri e funghi o miceti. Quella virale, detta anche meningite asettica, è la forma più comune; di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell'arco di 7-10 giorni. La forma batterica, invece, è più rara ma estremamente più grave e può avere anche conseguenze letali. Come nel caso di Fioravanti. (La storia di Valeria a questo link https://www.today.it/cronaca/valeria-fioravanti-morta-meningite-roma.html)