"Questo murales deve essere subito rimosso dato che, oltre alle questioni edilizie, ha sempre rappresentato un omaggio alla delinquenza essendo diventato anche meta di pellegrinaggio da parte di famiglie mafiose e di camorristi". Così, in una nota, il deputato Francesco Emilio Borrelli commenta la decisione con la quale il Consiglio di Stato ha disposto la rimozione del murales che raffigura Ugo Russo, ucciso da un carabiniere al quale il 15enne dei Quartieri Spagnoli intendeva rapinare l'orologio.
"Ricordiamo, ad esempio, – prosegue Borrelli – l'episodio che denunciammo nel giugno 2021 quando da Palermo arrivarono ai Quartieri Spagnoli amici e parenti di Emanuele Burgio, figlio del boss Filippo Burgio, rinchiuso nel carcere di Voghera per mafia ed estorsioni, ucciso in agguato nel quartiere Vucciria a Palermo, per fare visita ai familiari di Ugo Russo e rendere omaggio a un simbolo della delinquenza".
"Intanto il prossimo aprile avrà luogo il processo contro il padre di Ugo Russo che più volte mi ha minacciato di morte, – ha ricordato Borrelli – spero che la giustizia faccia il suo corso". "Mentre si parla del murale di Russo, a Forcella sono ricomparse le scritte sui muri inneggianti a Luigi Caiafa. Altro baby rapinatore morto durante un tentativo di rapina. Lo Stato deve rispondere subito. Sui nostri territori prolificano gli omaggi ai boss e ai baby rapinatori mentre non vengono ricordati gli eroi e le vittime", informa infine il deputato Borrelli. (ANSA).