Pubblicato il: 14/02/2023 alle 20:46
Si è spenta a Formigine, in provincia di Modena, all’età di novant’anni, la grande pittrice Andreina Bertelli. Le sue spoglie saranno tumulate nel cimitero di Mazzarino dove riposano quelle del compianto marito Italo Zoda. Figura di rilievo nel panorama artistico italiano era nota anche nella nostra città fin dagli anni ’60. La pittrice ha avuto contatti con Dacia Maraini, Edith Bruck , Adele Cambria, Renato Guttuso, Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Filippo Siciliano, Pino Caldarella, Pino Tuccio, Antonio Occhipinti, Totò Marino e tanti altri.
Andreina Bertelli è nata a Legnano (Mi) nel 1933. Il suo primo quadro è del 1945 e ha firmato i suoi lavori con il cognome della madre. Molteplici le esperienze lavorative e formative: in fabbrica tessile a 14 anni, disegnatrice di stoffe, studentessa-lavoratrice pendolare tra Legnano e Milano, nell’immediato dopoguerra (nel 1950) frequenta la Scuola di nudo al Liceo Artistico di Brera. Nel 1954 sposa il pittore di Mazzarino Italo Zoda e assieme si trasferiscono a Gela dove insegnano arte nelle scuole superiori e dove è nata la figlia Gea. Nel 1965 si trasferiscono a Roma dove rimangono 21 anni e dopo a Formigine, in provincia di Modena.
Io sono stato alunno di Italo Zoda che in quegli anni è stato eletto consigliere comunale comunista di Gela e ho condiviso con la coppia una serie di iniziative artistico-culturali. Negli anni ’70 ho allestito una grande personale di pittura della pittrice nella Galleria d’Arte “Lo Sperone” in via Pisa a Gela che allora dirigevo, e da quella splendida iniziativa sue opere sono state esposte in diverse manifestazioni culturali a Gela e in Sicilia, in particolare nella manifestazione artistico culturale “Sperone Arte” che per oltre un ventennio ha avuto luogo nella caratteristica Via Pisa, in occasione della festa della Patrona Maria SS. D’Alemanna.
Oltre che pittrice Andreina Bertelli è stata una grande esperta di incisioni. Nella sua vita ha prodotto oltre trecento lastre di varie dimensioni che ne hanno fatto conoscere e apprezzare il valore di artista/incisore. Tra le sue mostre la “Collezione Tridenti Pozzi” (1951); il libro d’artista “Dalla Memoria un gioco”, la cartella d’artista “Le poetesse cinesi” (Ad Isthmum). Nel 1996, il Comune di Cavezzo (Mo) le dedica un’ampia personale sull’opera incisa. Nel 1997 il Comune di Formigine allestisce per lei una grande personale nel castello della città. Nel 2000 espone “Figure nel mio studio” nelle sale della Provincia di Modena. I Comuni di Formigine, Modena e Gela scelgono un suo lavoro per il manifesto dell’8 marzo.
Emanuele Zuppardo