Nasce una nuova opera urbana, l’ottava, nel quartiere più antico della città di Caltanissetta: il quartiere Angeli (o quartiere Arabo). Proprio nel cuore del quartiere, è in realizzazione “Casa museo – Spazio Pitta”, il sogno di Lorenzo Maria Ciulla, in arte “Pittastorie”, ideatore e direttore artistico, nonchè promotore del museo a cielo aperto che dal 2017 ha iniziato ad estendersi per tutta Via Angeli. Tutto ciò è stato reso possibile grazie alle costanti collaborazioni artistiche con diverse realtà cittadine e regionali; una di queste, l’associazione Naponos, ha collaborato al nuovo percorso d’arte del Quartiere Angeli.
Il nuovo murales, realizzato dall’artista internazionale Giulio Rosk, prende il nome della principessa Normanna del Centro Sicilia, “Adelasia”, nipote del Conte Ruggero D’Altavilla, ed è dedicato alla sua figura, dimenticata dal suo stesso popolo a causa di guerre e devastazioni, in cui sono andati distrutti tutti i reperti storici che parlavano di lei. Un’idea, questa, che fa parte di un progetto ben più ampio – racconta Lorenzo- grazie al coinvolgimento dell’associazione Naponos: quello di raccontare Caltanissetta e la sua storia, le sue origini e tradizioni culturali attraverso diverse forme d’arte. Diletta Costanzo, Presidente dell’associazione Naponos, ha raccolto e romanzato i dati storici sulle origini medievali di Caltanissetta, unendoli alle tradizioni della pasticceria siciliana e li ha trasposti nello spettacolo teatrale “Adelasia e i pupi di Zucchero”, in scena in questi giorni nei teatri della città.
Chi meglio di Giulio Rosk poteva ridare luce e un volto ad Adelasia. Con un tratto distintivo, Rosk, nel suo lavoro cerca sempre di catturare i segni del il reale, farsi trasportare da ciò che ha intorno, interiorizzandolo e, infine, rappresentandolo. Giulio, classe 1988, è nato in provincia di Caltanissetta, precisamente a Serradifalco, ma da qualche anno vive a Palermo. I suoi lavori possono essere ammirati un po' in tutto il mondo. Uno degli ultimi capolavori è “Gaia”, la bambina raffigurata su un palazzo del quartiere Sperone di Palermo. Il ritratto è stato realizzato per il progetto “Io Vorrei” nato da un’idea di Cesare Cremonini, che ha toccato altri luoghi, quali Ostia e Ponticelli a Napoli.
L’obiettivo del progetto “museo a cielo aperto” rimane comunque sempre lo stesso: valorizzare questo angolo di Caltanissetta, ma anche attirare un nuovo turismo consapevole. La prima opera è stata realizzata da Rosk & Loste, nel 2017. Nel corso del 2021 all’interno del progetto “Ambiens”, ideato con Legambiente, Barbara Grillo e l’Assessorato alla cultura di Caltanissetta, sono state realizzate altre tre opere, un murales dell’artista Otthon e due installazioni da parte dello stesso Lorenzo. Ed ancora, “Mi prendo cura di te”, in collaborazione con l’associazione progetto Luna, con la realizzazione dell’opera di Ligama.
«Senza la partecipazione e la sensibilità delle persone del luogo, il significato delle opere, nonostante la bellezza, non avrebbe lo stesso ruolo. Nel quartiere ci sono entità molto forti, dall’Istituto Comprensivo Vittorio Veneto – che ha sostenuto anche “Mi prendo cura di te” – alla Chiesa di San Domenico guidata da Padre Rovello. Figure importanti che contribuiscono a creare nuovi tasselli di bellezza diventando testimoni di un percorso artistico che tra i vari obiettivi si pone anche la riscoperta del centro storico con una futura e diversa attrattiva turistica». A breve nascerà anche un orto urbano, fruibile da tutti i cittadini, all’interno dell’ex campo di bocce, grazie all’intervento di Legambiente che, coinvolgendo pubblico e privati hanno donato ai bimbi, nello stesso campo di bocce, il materiale utile alla realizzazione di un campetto di calcio. Abbellire, quindi, il quartiere con opere d’arte di differenti interpreti e azioni che partono con la comunità ed esterni, consente di aumentare il senso di appartenenza al territorio e scoraggiare l’abbandono e il vandalismo. Un percorso virtuoso di recupero e rivalutazione del centro storico, che vede il proprio nucleo promotore nei suoi stessi abitanti.