Almeno 40 migranti sono morti in seguito al naufragio di un barcone davanti alle coste di Cutro (Crotone): tra questi ci sarebbero anche molti bambini, donne e un neonato. Alcuni cadaveri sono stati trovati sulla spiaggia in località Steccato, mentre altri sono stati recuperati in mare. I dispersi sarebbero più di un centinaio, mentre 80 persone sono state tratte in salvo. L'imbarcazione, molto carica, non avrebbe retto al mare agitato. Sul posto sono giunti polizia, carabinieri, guardia di finanza, guardia costiera, vigili del fuoco oltre al personale del 118 e della Croce rossa.
"Sulla barca eravamo in 250"
I migranti erano su un'imbarcazione che è stata spezzata in due dalle onde, in una situazione di mare molto mosso. Le persone che si trovavano sul natante (si sarebbe trattato di un peschereccio) sono finite in mare e sono morte annegate. I circa cinquanta superstiti trovati sulla spiaggia hanno raccontato ai soccorritori che sulla barca erano almeno in 250.
Fermato un presunto scafista
Tra i superstiti del naufragio, secondo fonti investigative, sarebbe stato fermato anche un presunto scafista. "Il naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate". Lo ha affermato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "E' una tragedia immane che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell'immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive. E' fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze e che non vengano in alcun modo incoraggiate traversate che, sfruttando il miraggio illusorio di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano sciagure come quella di oggi".
Occhiuto: "Calabria in lutto, dov'è l'Europa?"
"La Calabria è in lutto per questa immane tragedia. La giunta regionale esprime sincero cordoglio per le vittime di questo naufragio". Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. "I calabresi – un popolo che ha conosciuto il dramma dell'emigrazione – hanno accolto i migranti, senza alzare polveroni e senza causare tensioni, ma la situazione sta davvero diventando ingestibile. Cosa ha fatto l'Unione europea in tutti questi anni? Dov'è l'Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d'origine dei migranti? Tutte domande che, purtroppo, a oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti". (ANSA)