Pubblicato il: 17/07/2014 alle 16:30
Riceviamo e pubblichiamo una nota congiunta diffusa dalle segreterie “Circolo Centro Storico”, “Circolo San Luca”, “Circolo Libertà” e Associazione “Big Bang” rivolta al Circolo Faletra in generale e ai consiglieri comunale Annalisa Petitto e Francesco Dolce.
A seguire il testo:
C’è certamente del buono negli argomenti adoperati dai Consiglieri Comunali del PD Dolce e Petitto e da alcuni Dirigenti del Circolo Faletra per motivare la loro contrarietà alla elezione del Consigliere Scalia come Capogruppo consiliare del partito. Va infatti accolto con soddisfazione l’argomento, impiegato in conferenza stampa, che finalmente plaude alla “linea di rinnovamento che ha portato all’elezione di Giovanni Ruvolo come alternativa valida ai sistemi messi in atto dalla vecchia politica”.
Accogliamo positivamente il fatto nuovo costituito dalla implicita autocritica di chi, per lunghi mesi, ha avversato testardamente la proposta di alleanza strategica con il Polo Civico, descrivendo Giovanni Ruvolo come un pericoloso avversario. E’ difficile dimenticare che per lungo tempo questi dirigenti innovatori hanno tentato di spaccare il partito, prima con l’autocandidatura della Petitto e immediatamente dopo cercando consenso su altre candidature (queste Sì di “Restaurazione”), presso le Segreterie regionali e presso Parlamentari regionali e nazionali (non solo del Partito Democratico), affinché imponessero tali soluzioni. Non ci sono riusciti.
Non si può peraltro non condividere il richiamo “al criterio principe dei numeri”. Ma i conti li sappiamo fare anche noi. E’ indiscutibile infatti che la scelta opportunista della maggioranza dei Dirigenti del Circolo “Faletra” di presentare soltanto quattro candidature sulle trenta della lista del PD (nessuna nella lista di “Cambiare Caltanissetta”), costituisce un decisivo elemento nel determinare quell’isolamento politico di cui parlano Dolce e Petitto. Se anche gli altri tre Circoli del Pd cittadino avessero optato per la stessa scelta fatta dal Circolo “Faletra” e avessero presentato, in proporzione ai tesserati, lo stesso numero di candidati oggi ci sarebbe stato un unico grande perdente: il Partito Democratico. Ma cosa ancora più grave non si sarebbero raggiunte le percentuali riportate dalle due liste, che ci fanno dire oggi di rappresentare, come “Progressisti”, percentuali di consenso prossime al 25%: la componente più votata all'interno dell'Alleanza per la Città. Non c'è quindi dubbio che la scelta della “Faletra” è stata colta dalla maggioranza degli iscritti e dalla gran parte dei Candidati del Partito Democratico come una scelta improntata a furbizia e a un gretto calcolo elettorale: non certamente alla volontà di contribuire al successo delle liste democratiche e alla vittoria del progetto di “Alleanza per la Città”, condiviso con il Polo Civico e l’UDC. Per queste ragioni il dato numerico che va ricordato a questi “alfieri della democrazia” (a corrente alternata), è quello rappresentato dalle diverse migliaia di voti ottenuti dalle donne, dagli uomini, dai tantissimi giovani, che hanno creduto nelle proposte dei Democratici e hanno partecipato, senza ambizione di poltrone, alla campagna elettorale: forti della loro volontà di spendersi per un futuro migliore di Caltanissetta e determinati nell’impegno a ricostruire un rapporto tra società e forze politiche, fondato sulla partecipazione democratica.
Anche il continuo rivendicare di rappresentare il 40% del Gruppo Consiliare del PD, che rappresenta una lettura faziosa e distorta del risultato elettorale, sottolinea un atteggiamento da notabili, un disprezzo aristocratico per il ruolo ed il contributo degli altri e l'assenza di una strategia politica volta alla ricerca di condivisone di un progetto politico fondato sul rinnovamento delle idee, dei metodi e delle persone.
Nello specifico: la protesta rispetto alla elezione di un Capogruppo Consiliare è un inedito assoluto o probabilmente una rarità nostrana. Il Capogruppo rappresenta il Portavoce ed è normalmente eletto all’interno del Gruppo dei Consiglieri Comunali. Il Consigliere Angelo Scalia è stato eletto, a maggioranza, con questo metodo ed il richiamo a metodi diversi scadrebbe nella logica spartitoria tanto vituperata dagli improvvisati innovatori.
Gli argomenti utilizzati nella conferenza stampa, a motivazione del dissenso, non riescono a nascondere la delusione, il disappunto ed il malessere personale di chi riteneva di avere un diritto di prelazione su cariche ed incarichi e di essere soddisfatto soltanto con il loro appagamento. Per altro chi contesta oggi il Partito Democratico, censurandone i comportamenti e i metodi, ha “ieri” condiviso metodi e uomini con ruoli importanti di Segretario Cittadino e di Vice Segretario Provinciale, partecipando per ultimo, certamente non in posizione di contrasto, ad una fase congressuale che ha eletto, soltanto pochi mesi fa, l'attuale Dirigenza locale e provinciale. Va inoltre ricordato al consigliere Petitto che durante il periodo in cui ha ricoperto la carica di segretario cittadino, non ha ritenuto di convocare la direzione cittadina neanche una volta, pur dovendo gestire un’importante fase congressuale. Un rinnovamento ed una volontà di condivisione democratica strombazzata soltanto a parole: “solo chiacchiere e distintivo”.
Pensiamo che la valorizzazione delle competenze, della passione e del lavoro è patrimonio di tutto il Partito che è riuscito a scommettersi su una sfida di alto profilo, rinunciando ad una propria candidatura a Sindaco per il bene della Città, per il Partito stesso e per un progetto di vero rilancio del nostro territorio. Come abbiamo fatto in passato lavoreremo perché il confronto,anche con alcuni astiosi dirigenti del circolo Faletra, possa avvenire per il futuro non sugli organigrammi ma su come risolvere i problemi della nostra comunità, elaborando progetti, proposte, iniziative per affrontare le questioni drammatiche che coivolgono tantissime famiglie nissene.
Da parte del PD non c’è alcuna volontà di emarginare Consiglieri Comunali e ancor meno il Circolo “Faletra”. L’isolamento infatti si realizza per colpa propria e non degli altri, quando si vuole imporre la propria volontà, si elude il confronto, non si accettano le decisioni assunte a maggioranza e non si riesce a guardare oltre il ristretto ambito dei propri interessi personali, per un percorso e un progetto condiviso.
Oggi con lo straordinario successo di Matteo Renzi, che ha portato il Partito Democratico a percentuali di consenso mai registrate prima e superiori al 40%, e con la responsabilità del Governo della Città, è il momento di impegnarci insieme per garantire il progetto di sviluppo e di crescita sociale che abbiamo condiviso con Giovanni Ruvolo e con la costituzione dell’Alleanza per la Città. Da qui si può partire per migliorare sempre di più l’azione dei Consiglieri Comunali e del Partito. Ciò si realizza evitando inutili contrapposizioni, ricercando soluzioni all’interno del Partito, senza ricorrere a stampelle o pressioni esterne che servono soltanto ad acuire le tensioni.