Pubblicato il: 21/07/2014 alle 09:53
Riceviamo e pubblichiamo dal Coordinamento Cittadino del Nuovo Centro Destra di Caltanissetta in merito alla vicenda del liquidatore dell’Ato CL1, la dottoressa Ingala.
Corre l'obbligo di intervenire sul comunicato stampa del liquidatore dell'ATO cl1, non tanto per gli addebiti fatti all'amministrazione Campisi in ordine alle soluzioni dalla stessa intraprese per l'impianto di contrada stretto, ma per ristabilire, innanzitutto, il rispetto dei ruoli e delle conseguenti modalità con le quali evidenziare pubblicamente il proprio pensiero ed il proprio agire e che al proprio ruolo dovrebbe essere conseguenti.
Si vuole innanzitutto ricordare che la Dott.ssa Elisa Ingala viene nominata commissario liquidatore per una precisa scelta del sindaco Campisi, al termine di un periodo di pesanti denunce alla magistratura effettuate dallo stesso sindaco, che hanno permesso di fermare l'emorragia di denaro pubblico dal carrozzone ATO, e che permettono a noi cittadini di pensare oggi e per il futuro ad una prospettiva di sana gestione del sistema rifiuti, ed alla dottoressa Ingala di poter oggi espriemere liberamente le proprie posizioni. Spiace però registrare che le posizioni della dott.ssa Ingala attengono non solo a questioni tecniche e tecnico finanziarie. Appare evidente da parte della stessa l'utilizzo dei termini come “lasciato in dote” o “eredità” che attengono ad un livello politico della comunicazione, certamente estranei ad un organo gestorio per eccellenza quale un commissario liquidatore, che dovrebbe invece contraddistinguersi per sobrietà e rigore tecnico giuridico, sopratutto nella circostanza di indagini in corso da parte della magistratura, che meritano il massimo rispetto, pur nella certezza che comunque non saranno mai influenzate da comunicati giornalistici di nessuna natura.
Andando nel merito della questione appare oltremodo inappropriato pubblicamente manifestare il proprio pubblico compiacimento su soluzioni intraprese dalla nuova amministrazione comunale Ruvolo, sulle quali, per fugare ogni dubbio manifestiamo il massimo rispetto, nel pieno convincimento che ogni amministrazione ha il diritto e dovere di intraprendere soluzioni ai problemi secondo la propria visione Politica, ma all'altrettanto fondato convincimento che gli organi gestori, quali per esempio il commissario liquidatore, hanno il dovere di eseguirle, a meno che le stesse non siano palesemente contro legge.
In tale contesto è assolutamente palese l'intempestività dell'intervento della dott.ssa Ingala che rende conseguente la domanda se è verosimile che la stessa, in quasi quattro anni di gestione, a quanto la stessa oggi manifesta, dissenziente nei confronti del sindaco Campisi non abbia assunto i necessari provvedimenti per porre in essere gli atti che oggi dichiara, con compiacimento, essere necessari già da allora. Ed ancora, un ulteriore domanda viene spontanea, in considerazione della posizione di analogo tono assunta nei confronti del sindaco di Milena, che evidenziano condotte in rapporto all'assemblea dei soci ATO evidentemente contrastanti alla definizione di “rapporto fiduciario” nei confronti del liquidatore, ci si chiede come la stessa non abbia mai manifestato il pensiero di rassegnare le proprie dimissioni dall'incarico.
In ordine alla discarica di contrada stretto, non ci sembra appropriato entrare nel merito della vicenda, benché potremmo certamente esprimere più di una perplessità sul fatto che il comune di Caltanissetta, che nell'impianto di contrada stretto ha permesso a tutti i comuni viciniori di scaricare per anni, debba ora accollarsi “da solo” i costi di bonifica dell'impianto. Non possiamo immaginare che la nuova amministrazione comunale permetta questo. Il sindaco Campisi, su soluzioni esistenti e veloci, rilevandone la non convenienza per i suoi cittadini aveva cercato altre soluzioni tecnicamente percorribili per permettere alla collettività un risparmio del servizio, nella consapevolezza del proprio ruolo politico, invece di cavalcare la soluzione più semplice, come oggi sembra si stia orientando l'amministrazione attiva.
In ogni caso sarà la collettività nel tempo a dare ragione ad una o all'altra soluzione, perché non sarà certamente l'avallo della nuova amministrazione alla proposta della dottoressa Ingala a confermarne la correttezza, come la stessa ancora inappropriatamente sostiene, rischiando per altro di apparire in cerca di consenso da parte del nuovo governo di palazzo del Carmine per la conservazione di una carica, che come appare, è tutt'altro che disinteressata a conservare. Per i fatti che attengono alle indagini in corso invitiamo ad un maggiore contegno e rispetto e fiducia nella magistratura