Un compleanno con tantissime candeline. Sì, «160 e non li dimostra»». È sotto questo slogan che il liceo classico «Ruggero Settimo», guardando a passato e futuro, ha celebrato il suo secolo e mezzo abbondante di storia. Con flashback dedicato a racconti ed esperienze di ex allievi eccellenti dello stesso istituto. Dal presidente di sezione del tribunale del riesame, Andrea Catalano, alla giornalista Carla Falzone, dalla docente universitaria Marina Castiglione, all’adesso scrittore Mauro Milan e, ancora, il presidente dell’ordine dei farmacisti, Giuliano Marrocco, il sacerdote Arnaldo Riggi e Dario Adamo, social media manager dell’ex premier Giuseppe Conte. E per chiudere due studentesse neo diplomate, Gaia Tabbì e Clara Anzalone. Ognuno di loro ha ripercorso l’esperienza da ex liceale e l’influsso di quegli anni che, poi, hanno segnato professionalmente, e non soltanto, le loro vite. Passando per testimonianze dirette e indirette di ex studenti la cui storia è stata orientata dalla loro esperienza tra i banchi del liceo «Settimo».
E in tal senso la dirigente scolastica, Irene Cinzia Maria Collerone ha evidenziato come il liceo sia «un’istituzione tra le più antiche della città, che continua a lasciare un segno nell’anima della società nissena». E con un pizzico di comprensibile orgoglio ha poi sottolineato come il centosessantesimo sia «un anno speciale, perché il liceo Ruggero Settimo è stato dichiarato scuola più internazionale d’Italia… ed è scuola amica dell’Unicef», un asse che quest’anno passerà per il sesto attestato. La celebrazione della ricorrenza, a cura del docente responsabile dell’archivio storico del liceo, Liborio Giunta, affiancato da Roberta Valenza e Aurelia Speziale, è stata arricchita anche da una coreografia di Eva Farinella – sul palco la quinta AD del Coreutico – con accompagnamento musicale di Grazia Zaffuto e dal duo musicale per fisarmonica e pianoforte, Corrado Sillitti e Aldo Giordano. Momenti incastonati in quel viaggio ideale che lo stesso event manager per l’occasione, Liborio Giunta , ha indicato come «un racconto tra passato e presente per costruire il futuro… la storia davanti a noi». (Vincenzo Falci, Gds.it)