Pubblicato il: 11/03/2023 alle 10:41
(di Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia) Due ergastoli e una pioggia di condanne. Complessivamente ventiquattro, comprese le due al carcere a vita, quelle chieste dai pm della Dda in uno dei tronconi processuali alla Stidda di Mazzarino. Legato all’operazione, nome in codice «Chimera», dei carabinieri. Il fine pena mai è stata chiesto per il boss della Stidda, Salvatore Sanfilippo, 60 anni e la moglie Beatrice Medicea di 57 anni. I soli sotto accusa per le lupare bianche, una nel 1984 con la sparizione di Benedetto Bonaffini, l’altra nel 1991 quando Luigi La Bella è stato prima torturato e poi ucciso.
A seguire la pena più severa, con 20 anni di carcere, è stata proposta per Paolo «Siviglia» Sanfilippo nipote del capomafia stiddaro; 15 anni per Emanuele Brancato; è di 13 anni e 4 mesi a testa la richiesta per Gianfilippo Fontana e Marco Gesualdo; Silvia Catania con 12 anni e 4 mesi; rischiano 12 anni ciascuno Ludovico Bonifacio, Paolo Di Mattia, Salvatore Di Mattia e Melina Paternò; 11 anni, 8 mesi e 10 giorni a testa Luca Guerra e Massimiliano Cammarata; Girolamo «Mimmo» Bonanno con 8 anni e 8 mesi; Giuseppe Morgana 8 anni e 5 mila euro di multa; seguono, con 6 anni e 8 mesi ciascuno, Valentina Guerra, Grazia Minischetti, Salvatore Adamo Sanfilippo – per lui 5 mila euro di multa – e Salvatore Strazzanti «U torinese» per quest’ultimo pure 22.222 euro di multa; poi 4 anni e 8 mesi oltre a 14 mila euro di multa per Filippo Verga; Salvatore Giarratana con 3 anni e 6 mesi e 4.445 euro di multa; Gianpaolo Ragusa con 3 anni e 4 mesi e 667 euro di multa; Rocco Marano con 2 anni e 8 mesi e, infine, 2 anni a Maria Sanfilippo oltre a 1.100 euro di multa .
Queste le richieste che ieri i pm della direzione distrettuale antimafia, Claudia Pasciuti e Davide Spina, hanno girato gup Grazia Luparello che li sta giudicando con il rito abbreviato. I ventiquattro imputati (assistiti dagli avvocati Agata Maira. Martina Petrantoni, Carmelo Terranova, Giada Faraci, Flavio Sinatra, Vincenzo Vitello, Giampiero Russo, Adriana Vella, Antonino Ficarra, Luca Cianferoni, Gaetano Lisi, Giacomo Ventura, Attilio Villa, Giuseppe Piazza, Paolo Giuseppe Piazza, Gaetano Giunta, Elisa Gatto e Raffaele Minieri) sono chiamati a rispondere vario titolo, di associazione mafiosa, , estorsioni sia consumate che tentate, armi e traffico di droga aggravati dal metodo mafioso. Soltanto Salvatore Sanfilippo e la moglie, Beatrice Medicea sono accusati di omicidio. Due le parti civili in questo procedimento, ossia Giuseppe Campisi (assistito dall’avvocato Giuseppe Panepinto) e il ministero dell’Interno rappresentato dall’avvocatura dello Stato (assistito dall’avvocato Giuseppe Laspina).