Pubblicato il: 02/08/2014 alle 15:00
Ferdinando Rovello
“Il Polo Civico auspica che l’incontro avvenuto tra il Sindaco Giovanni Ruvolo e il Direttore Generale dell’ASP 2 Ida Grossi non rientri nelle così dette “visite di cortesia” tra rappresentanti di Enti locali, ma che si possa considerare il primo momento per la realizzazione del “federalismo cooperativo” tra distinte Istituzioni coinvolte a dare risposte, diversificate per competenza, alle necessità del territorio”. E' Ferdinando Rovello, a nome del Polo Civico, che chiede al management dell'Asp di Caltanissetta di dare priorità alla soluzione dei problemi che investe il Pronto soccorso di Caltanissetta al centro di forti polemiche sulla carenza di personale.
“Nel corso dell’incontro, il Sindaco ha avuto rassicurazioni dal Direttore Generale che saranno risolte le emergenze riguardanti la sanità a Caltanissetta. Intanto, i problemi continuano ad esistere all’Ospedale Sant’Elia, soprattutto in uno dei reparti più importanti perché di primo impatto: il Pronto Soccorso, che è terra di nessuno, argomento sgradevole per tutte le figure dirigenziali e oggetto di aspre critiche da parte dei cittadini che ne fanno ricorso”, aggiunge Rovello.
“Le carenze del Pronto Soccorso sono tante sia di natura strutturale sia di risorse umane. I locali non sono adeguati ad accogliere i pazienti (una sola sala per le visite e due grandi stanze non adeguatamente attrezzate per accogliere le persone in osservazione); gli operatori sanitari (medici, infermieri e portantini) sono 1/3 del dovuto e l’eliminazione del 4° infermiere, la cui funzione era di assistere i degenti in osservazione o in attesa di ricovero, crea un disservizio perché gli infermieri, che dovrebbero operare solo in sala, sono costretti a fare la spola tra i pazienti in visita e quelli in osservazione, causando così anche un’attesa più lunga per chi è in lista di attesa per essere visitato”.
Nella scala di priorità, Rovello pone in cima il potenziamento delle risorse unane: “Il personale sanitario in pianta nel Pronto Soccorso opera in condizioni critiche, che si ripercuotono negativamente sia sul servizio prestato agli utenti sia loro stessi, come è il caso del medico ricoverato di urgenza in Unità Coronarica perché colpito da un grave problema di salute dopo un turno prolungato di lavoro.
I problemi del Pronto soccorso risentono dell’organizzazione complessiva dell’Ospedale Sant’Elia come anche della gestione del 118. A sostegno di ciò si può fare riferimento a due esempi: 1°) l’accorpamento dei reparti nel periodo estivo –come se in tale periodo le malattie andassero in vacanza!- con la conseguente riduzione dei posti letto; 2°) il “dirottamento”, da parte degli operatori del 118, sul Pronto Soccorso di Caltanissetta di quei pazienti, che per competenza territoriale ricadono sull’Ospedale di Enna e che vengono, invece, inviati a Caltanissetta anche se non richiedono un urgente intervento.
Si potrebbero elencare tante altre criticità che riguardano l’Ospedale Sant’Elia, ma queste sono sufficienti per sollecitare non tanto quella che, per le dichiarazioni fatte, può considerarsi una visita di “cortesia” tra i responsabili sanitari e politici della sanità nissena, quanto piuttosto un incontro di lavoro -anche con la presenza dei primari e direttori di presidio- per pianificare interventi concreti tali da eliminare le attuali difficoltà a cui vanno incontro sia i pazienti che gli operatori sanitari. L’arrivo di due medici al Pronto soccorso fa sperare bene”.
“Il Polo Civico – conclude Ferdinando Rovello – ritiene che il servizio sanitario va attenzionato anche ad un livello politico più vasto rispetto a quello di Caltanissetta, investendo l’area del centro Sicilia dato che il Sant’Elia è un Ospedale di terzo livello. Ègiunto il tempo di attuare anche quella parte del “Progetto Città” elaborato dalla “Alleanza PER la città”, che prevede, per offrire ai cittadini un servizio sanitario più efficace e meno dispendioso, sinergie tra Caltanissetta-Enna-Agrigento e la creazione a Caltanissetta del Campus biomedico, concretizzando la cultura di rete tra Ospedale Sant’Elia, CEFPAS e Corso di laurea nisseno in medicina”.