La problematica della tutela occupazionale dei 25 lavoratori della vigilanza venatoria e ambientale, il cui contratto di servizio con la Provincia Regionale di Caltanissetta è scaduto lo scorso 30 giugno, è stata nuovamente affrontata dal commissario straordinario dell’ente Raffaele Sirico in un incontro richiesto dai rappresentanti sindacali della Filcams Cgil Emanuele Scicolone, della Fisascat Cisl Angelo Gallo e della Tusc Uil Michelangelo Mazzola. Erano anche presenti il deputato regionale on. Giuseppe Federico, il dirigente del settore finanziario dell’ente Alberto Nicolosi ed il capo di gabinetto Salvatrice Giannone.
Nella circostanza, il commissario Sirico ha fatto presente che nell’attualità non c’è la necessaria copertura finanziaria per assicurare i servizi essenziali, tra cui anche il servizio di vigilanza venatoria. Pur condividendo, dunque, le apprensioni del personale interessato, e ricordando le reiterate note già inviate alla Regione con cui è stata rappresentata la grave situazione finanziaria dell’ente, il commissario ha ribadito l’esigenza di dover verificare la possibilità di acquisire ulteriori risorse finanziarie attraverso la necessaria interlocuzione con i competenti uffici regionali. Nel frattempo, sarà di nuovo interessato il governatore Crocetta, nonché il competente assessore alle autonomie locali, Valenti, affinché, in sede di assestamento del bilancio regionale, venga incrementato il Fondo per le province, con la previsione di una specifica assegnazione alla Provincia Regionale di Caltanissetta per assicurare il servizio di vigilanza venatoria ed ambientale.
Anche l’on. Federico ha condiviso la necessità di un confronto diretto col governo regionale, ribadendo che in ogni caso il servizio va ripreso e garantito anche con una diversa rimodulazione del contratto, attualmente scaduto. Ha, intanto, preannunciato un’apposita interrogazione parlamentare sulla problematica. Il sindacato ha anch’esso condiviso l’idea di un’azione congiunta da condurre presso la sede regionale di Palermo, non prima di aver svolto un necessario confronto con l’associazione d’imprese che ha finora gestito il servizio per verificare la concreta percorribilità di una rimodulazione del contratto.