“E’ ancora presto per dare un giudizio sull’operato dell’amministrazione Modaffari e per correttezza non lo faremo, nonostante, nel passato altri di questi tempi avessero già espresso sentenze. In queste settimane abbiamo scelto di evitare di urlare contro tutto e tutti, abbiamo scelto di lasciar lavorare l’amministrazione perché vogliamo valutarne l’operato con calma e razionalità. Però vorremmo sottolineare che sembra esserci un poco di confusione: l’amministrazione cerca di svolgere il ruolo di operaio, tecnico, capo-tecnico, capo-servizio, capo-ripartizione e dirigente. Questo sistema siamo convinti che non funzioni, siamo convinti che è necessario rispettare i ruoli, amministrare con calma e quindi, soluzione dei problemi e programmazione”. Scettico il giudizio del Partito democratico di San Cataldo sull'Amministrazione guidata dal sindaco Giampiero Modaffari eletto lo scorso 25 maggio. Ed è per bocca del segretario cittadino Gabriele Amico che arrivano le considerazioni su una gestione “caotica” dell'attività della Giunta. Per Amico, infatti, “questo sistema di utilizzo della macchina amministrativa in cui si crea confusione tra le regole di indirizzo, l’azione amministrativa diretta e l’organizzazione piramidale dell’ente, non fa altro che rendere meno funzionale il tutto.
In queste settimane abbiamo assistito ad un’azione d’impatto nella cura del verde pubblico e del decoro urbano, siamo convinti che queste siano tematiche importanti, non vorremmo, però, che passasse il messaggio che è l’unico problema della nostra città. Quello che, soprattutto, ci ha colpito e su cui vorremmo soffermarci, è stato il tono usato dal Sindaco Modaffari sui social network”.
Per Gabriele Amico, inoltre, “il profilo facebook personale del Sindaco si è trasformato in un tribunale del popolo, in cui l’amministrazione è pubblica accusa, giuria e giudice. Quello che soprattutto ci lascia perplessi non è che singoli cittadini lo utilizzino in tal senso, ci lascia perplessi che sia stato il Sindaco stesso ad utilizzarlo in questo modo. E’ inammissibile che su facebook dobbiamo leggere di promesse di punizione ad operai (risulta evidente a tutti che, se un operaio che innaffia un prato viene sospeso dal servizio per due settimane, il prato, vista l’estate siciliana, secca. Pertanto, la colpa del prato secco di chi è? Dell’operaio non in servizio? O di colui che, dovendo tenere conto della mancanza dell’operaio, doveva provvedere a sostituirlo? Tra l’altro l’operaio in questione in passato è stato anche elogiato per l’attenzione con cui curava lo stesso verde pubblico. Comunque siamo curiosi di vedere come si evolverà questa storia), di ragazzi che puliscono una villetta e vengono accusati di fotomontaggio, di accuse di corresponsabilità a dipendenti dei locali nonostante un evidente atto vandalico. Insomma, toni esasperati che secondo noi non trovano giustificazione”.
“L’invito che facciamo all’amministrazione e soprattutto al Sindaco, è quello di abbassare i toni, di utilizzare i social network per quello che sono, cioè mezzi di comunicazione e non tribunali del popolo. Visto che ci aspettano cinque lunghi anni, invitiamo l’Amministrazione ad operare con serenità. Perché, per le giuste scelte, servono calma e riflessione”, conclude l'esponente del Partito Democratico sancataldese.