Pubblicato il: 10/04/2023 alle 16:57
Una storia di relazioni finite male, con relative gravidanze, ha sconvolto la vita di tre ragazze e la tranquillità di un piccolo paese del Sorano. Una delle tre, la prima che ha già messo a mondo il bimbo, ora però porta in tribunale l’uomo per il riconoscimento di paternità. I due avevano intrapreso una relazione lo scorso febbraio, si erano conosciuti prima che lei diventasse una dipendente, erano andati a convivere quasi subito e poi avevano avuto la bella sorpresa: un piccolo in arrivo. La ragazza però, dopo un po’ non se l’era più sentita di continuare a lavorare, particolarmente a causa dei turni e la relazione, a causa di questo era naufragata, con l’imprenditore diventato progressivamente più freddo e duro nei suoi confronti. I due si lasciano ad agosto.
In un primo momento il futuro padre dichiara di voler contribuire alle spese della gravidanza e a quelle future del figlio, ma dopo poco cambia idea e chiede un test del Dna al quale però non si sottopone. Gli viene chiesto di farsi carico delle spese per l’esame sulla paternità e a quel punto fa un passo indietro.Intanto, l’uomo inizia una nuova relazione con un’altra collaboratrice della sua azienda e la mette incinta. L’ex fidanzata lo scopre attraverso i social, dove la nuova coppia condivide un video del “baby shower”, la festa prenatale in cui di solito si svela il sesso del nascituro. In mezzo non si sa cosa sia successo, ma quando la prima donna avvia le pratiche in tribunale per il riconoscimento di paternità, delusa e affranta, la madre, intervistata dal Messaggero svela: «Mia figlia è stata la prima vittima di questa persona, ma fortunatamente ha una madre che le darà tutto il sostegno che le è necessario. Spero che sia così anche per la seconda e la terza». Ed è così che spunta fuori una terza donna, anche lei impiegata nell’attività dell’uomo, anche lei rimasta incinta. Quest’ultima, dovrebbe partorire ad ottobre. La prima udienza per il riconoscimento della paternità si terrà il 21 settembre al tribunale di Cassino.