Pubblicato il: 22/04/2023 alle 09:36
l professor Nicola Sorrentino, medico, nutrizionista, idrologo, dice che quella del dietologo dei vip è un’etichetta che gli hanno affibbiato. Ma di certo le sue ricette per dimagrire sono particolari. Per lui l’alimentazione corretta non è uguale per tutti. E nel suo menu mette Nutella, pasta e pizza. Sorrentino è nato nel 1954 e vive a Milano, dove si è laureato in Medicina e Chirurgia. Dal 1985 si occupa di problemi legati all’alimentazione. Docente universitario e direttore di IULM Food Academy, ha scritto diversi libri. Tra i suoi numerosi saggi «La Dieta Sorrentino», «La Dieta dell’acqua», «Grassi Dentro». Nel suo studio, racconta il Corriere della Sera, sono arrivati Naomi Campbell, Monica Bellucci, Roberto Bolle, Laura Pausini, Dora Dolce, Alba Parietti, Daria Bignardi, Barbara D’Urso.
La dieta Sorrentino
Proprio su quest’ultima Sorrentino si concede qualche confidenza: «Siamo diventati nel tempo non solo amici ma anche fratelli. Fantastica nel suo stile di vita, anche se mangia di tutto, però in modo appropriato e sano. Posso accennare a Dora Dolce, molto attenta nell’alimentazione nonotante una vita imprenditoriale intensa nel suo gruppo, Dolce & Gabbana: in gamba, attiva da mattina a sera, ma anche grande chef, rispettosa della corretta alimentazione. Si mette ai fornelli e diventa chef deliziosa: un piatto eccezionale le melanzane fritte al pomodoro, che Dora tampona una a una con un panno di carta». Poi spiega che «il metodo Sorrentino è frutto di studi approfonditi che seguono le linee internazionali di una corretta alimentazione. Provengono da ricerche impostate da centinaia di scienziati. La “Dieta Sorrentino” non si basa su un parere personale, la medicina non è fatta di pareri personali. L’alimentazione è la terapia più importante, di elezione, per numerose malattie da non sottovalutare».
L’alimentazione corretta
Per Sorrentino nell’alimentazione corretta bisogna «introdurre almeno il 50%, anche 60% di carboidrati, meglio se cereali integrali come pasta, pane e riso». Per lui una dieta «non deve essere una tortura. Se un paziente ama la pasta, può mangiarla, condita con un sugo di verdure leggero, gustoso. Non dico una carbonara o una amatriciana, ma una pasta con i broccoli o i peperoni. Meglio ancora con i legumi (ceci, fagioli, lenticchie), piatti salutari, che saziano e apportano tutti i nutrienti di cui l’organismo ha bisogno». E anche la pizza. Che però «va fatta con ingredienti di ottima qualità, con il lievito madre e una farina di grani antichi, in modo che non dia problemi digestivi. Non deve essere una pizza con doppio, triplo stato di formaggio, bensì arricchita da verdure». Per la carne bisogna invece stare attenti ai condimenti. Soprattutto all’olio: «Anche se è un alimento sano, apporta molte calorie».
Lo stile di vita
Infine il dietologo nel colloquio con Daniele Dallera dice anche che è «meglio privilegiare prodotti dalla filiera corta, a tutto ciò dobbiamo abbinare l’attività fisica e bere tanta acqua. Stare in poltrona, fare 100 metri e poi prendere subito la macchina non è uno stile di vita corretto». Mentre «gli scandinavi al pesce associano i cereali integrali. Ho studiato il fenomeno di Okinawa, in Giappone, l’isola dei centenari, dove lo stile di vita è fondamentale. Si conoscono tutti, si frequentano, se uno la mattina non apre la finestra o la porta di casa, gli abitanti si recano davanti a quella casa e aspettano fino a quando finestra o porta non si apre. Non c’è solo l’alimentazione dietro quei centenari. Amare ed essere amati, una condizione che fa bene».