Pubblicato il: 09/05/2023 alle 18:25
Nel corso dell’istruzione di una pratica relativa al rilascio del permesso di soggiorno richiesto da una cittadina straniera, i poliziotti dell’ufficio immigrazione della Questura hanno riscontrato che la stessa, avvalendosi della collaborazione di una donna nissena, aveva redatto documenti falsi e li aveva presentati a corredo della sua domanda di permesso di soggiorno. La cittadina italiana, aveva predisposto e sottoscritto contratti di lavoro e certificazioni reddituali false relative a diversi anni. La comparazione della documentazione prodotta dalla straniera con le risultanze degli accertamenti esperiti sui documenti di viaggio e presso le banche dati in uso alle forze di polizia ha consentito di verificare che la donna si era recata più volte nel proprio Paese di origine permanendovi per svariati mesi, mentre la documentazione prodotta dalla predetta ne attestava falsamente la presenza sul luogo di lavoro in Italia.
Le circostanze verificate documentalmente sono state riscontrate anche dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro e sono state comunicate alla locale Procura della Repubblica, che ha instaurato il procedimento penale conclusosi con la sentenza di condanna a otto mesi di reclusione per entrambe le donne. L’ufficio Immigrazione ha rifiutato il permesso di soggiorno alla straniera.