Pubblicato il: 22/07/2022 alle 08:30
Di fronte alla gravissima situazione del Paese ed alle difficilissime sfide cui il Partito Democratico è chiamato non è più il tempo di giochi politicisti, di polemiche autolesioniste e di divisioni strumentali. Lo dico rivolgendomi pubblicamente alle compagne ed ai compagni che hanno diffuso un documento in cui dichiarano di non voler partecipare alle primarie del prossimo 23 luglio. Lo dico perché ritengo che ora sia necessario buttarsi nel fuoco della lotta politica, invitando i nostri militanti ed i nostri simpatizzanti alla partecipazione e non al disimpegno.
Al netto delle verifiche che si renderanno necessarie, l’idea di costruire l’alternativa di governo a Musumeci mediante la partecipazione di migliaia di persone non può essere derubricata ad un fatto di poco conto, di fronte al quale voltare le spalle dall’altra parte. Al contrario, bisogna riprendere in mano la bandiera della partecipazione.
Occorre tornare a guardare le nostre concittadine ed i nostri concittadini all’altezza degli occhi, proponendo loro poche parole chiare: lavoro, diritti, ambiente, legalità, Europa. Dovremo proporci agli elettori come il partito che ha gestito la crisi sanitaria più grave degli ultimi cento anni mettendo al centro la tutela della salute ed il sostegno economico a lavoratori ed imprese.
Dovremo proporci agli elettori come il partito che ha contribuito alla svolta sociale dell’Unione europea, ottenendo le risorse del piano Next generation EU. Dovremo proporci agli elettori come il partito che ha sostenuto il governo Draghi nella costruzione del PNRR e che si è battuto per sostenere l’occupazione giovanile, lo sviluppo del Mezzogiorno, la riconversione ecologica dell’economia. Dovremo proporci agli elettori come il partito che ha combattuto il governo Musumeci, la sua gestione clientelare della sanità pubblica, la sua inadeguatezza e la sua spregiudicatezza nella gestione del potere.
Dovremo proporci agli elettori come il partito che si batte per il salario minimo, per la riduzione della selva di contratti precari, per la parità salariale tra uomini e donne, per la difesa del diritto allo studio, per il sostegno all’innovazione tecnologica ed alle imprese che creano occasioni di lavoro dignitoso.
Dovremo proporci agli elettori come il partito dei diritti. Del diritto al lavoro, del diritto alla salute, del diritto all’istruzione, del diritto ad un sistema di trasporti decente, del diritto ad un ambiente salubre, del diritto di un bambino nato e cresciuto in Italia ad essere riconosciuto come cittadino italiano, del diritto ad amare chiunque senza violenze o discriminazioni.
A partire dai prossimi giorni il nostro impegno sarà solo questo, occorre quindi dire basta a polemiche pretestuose ed a dibattiti non costruttivi.
Verrà il tempo del confronto interno, dei chiarimenti sulle scelte assunte, della discussione sulle prospettive future. Ora è il tempo di battersi tutte e tutti insieme per dare un futuro migliore alla Sicilia e al nostro Paese.
Carlo Vagginelli (foto archivio)
Segreteria PD