Pubblicato il: 22/03/2025 alle 14:02
Quella del 21 marzo è la sesta ordinanza sindacale di non potabilità dell’acqua in appena nove mesi di amministrazione Tesauro: una media di un’ordinanza ogni 45 giorni. Una situazione diventata ormai intollerabile da parte dei nisseni che ad intermittenza sono privati della possibilità di usare l’acqua per usi alimentari e sono invece costretti ad acquistarla in bottiglia per cucinare. Non tutti se lo possono permettere, né economicamente né fisicamente.
Non è più tollerabile che il Sindaco Tesauro taccia sull’ acqua inquinata a Caltanissetta che ormai è un problema cronico e si limiti solo a sfornare ordinanze di non utilizzabilità. Dovrebbe dirci cosa sta facendo e cosa ha fatto, sempre che lo abbia fatto, per evitare che il problema si ripeta così frequentemente. Bisognerebbe ricordargli che è il primo responsabile della salute dei cittadini e l’inquinamento dell’acqua, derivato dai trialometani, come nel caso di specie, ha delle conseguenze sulla salute.
Già nel pieno dell’emergenza idrica, raccogliendo la necessità di chiarezza e trasparenza di centinaia di nisseni, ho chiesto al sindaco di pubblicare in una sezione speciale del sito del comune, tutti i prelievi nei diversi punti, la loro cadenza e soprattutto gli esiti delle analisi effettuate.
Non si comprende il perché questa richiesta non sia stata mai presa in considerazione dal Sindaco: chi tutela? e perché? Perché non rendere trasparente ed accessibile a tutti i nisseni le verifiche effettuate sull’acqua potabile che sgorga dai loro rubinetti?
In un momento particolarissimo, in cui l’inquinamento dell’acqua è sotto i riflettori anche della magistratura, una maggiore trasparenza sarebbe più che necessaria oltre al fatto che sarebbe di conforto per i nisseni conoscere come il Sindaco si sia adoperato (o si stia adoperando) perché il problema cessi una volta per sempre.
Prendesse esempio dal Sindaco di Serradifalco, Leonardo Burgio, che a tutela dei suoi cittadini ha ottenuto dal TAR una perizia tecnica sulla persistenza delle condizioni ambientali atte all’installazione di una discarica in Contrada San Martino, e ciò a fronte dei ripetuti appelli dei suoi concittadini che, dopo l’inizio dei lavori, hanno segnalato smottamenti del terreno e sversamento di acque nere.
Il Sindaco di Serradifalco, raccogliendo le segnalazioni della sua comunità, si è subito attivato chiedendo all’Assessorato Regionale Ambiente e Territorio la revoca in autotutela della proroga del V.I.A ( Valutazione di Impatto Ambientale) concessa alla ditta preposta alla costruzione della discarica: richiesta non accolta dalla Regione e per questo prontamente impugnata dall’avvocato Antonio Campione, da Burgio incaricato quale difensore del Comune di Serradifalco, che ha ottenuto un’ordinanza con cui il TAR ha disposto le verifiche tecniche sul sito per come richiesto nell’interesse del Comune di Serradifalco.
Tutelare la Salute dei cittadini non vuol dire solo inibire qualcosa ai cittadini (nel caso di specie l’uso dell’acqua per fini alimentari), ma vuol dire piuttosto attivarsi in tutti i modi e presso tutte le sedi opportune perché il problema si risolva e non si ripeta.
Il Silenzio del Sindaco Tesauro sulla non potabilità dell’acqua, ormai ciclica a Caltanissetta, è preoccupante per la città ed i nisseni tutti perché è indicativo di azioni ed interventi dallo stesso mai attivati. Qualora ci siano, invece, non esiti a renderli pubblici alla città, assettata sì di acqua ma anche e soprattutto di chiarezza.
Annalisa Petitto