Pubblicato il: 28/05/2019 alle 12:55
Caltanissetta accoglie la settimana della Sclerosi Multipla con un nuovo farmaco che da due settimane viene già somministrato al reparto di Neurologia dell’ospedale Sant’Elia diretto da Michele Vecchio, centro Hub di riferimento per questo tipo di patologia. Si tratta dell’Ocrelizumab, farmaco di ultima generazione. Tre i pazienti che sono già stati sottoposti a trattamento che a breve interesserà altri utenti con due diversi tipi di Sclerosi Multipla fino a poco tempo fa non trattabile con farmaci specifici. A darne notizia, da Pantelleria è proprio il primario Vecchio, presidente regionale della Società Italiana di Neurologia e organizzatore del congresso che vede impegnati esperti di fama nazionale e internazionale. “Festeggiamo questa settimana con una novità importante – ha detto Michele Vecchio – perché finalmente abbiamo a disposizione l’ultimo farmaco in arrivo per la Sclerosi Multipla che è l’Ocrelizumab, un farmaco molto atteso dalla comunità scientifica e soprattutto dalla comunità delle persone che vivono la sclerosi multipla. Abbiamo già iniziato i primi tre trattamenti. E’ un farmaco che si somministra ogni 6 mesi. Garantisce efficacia, sicurezza (negli studi non sono stati evidenziati particolari effetti indesiderati), e che consente anche un’ottima qualità della vita dei pazienti. Passiamo infatti dalle terapie iniettive che si facevano ogni giorno, o tre volte alla settimana a questo farmaco che viene somministrato soltanto una volta ogni sei mesi. Nei mesi successivi alla somministrazione infatti il paziente non deve fare assolutamente nulla. Siamo stati tra i primi in Sicilia, questo grazie anche alla sensibilità del direttore generale dell’Asp di Caltanissetta Alessandro Caltagirone visto che è un farmaco molto costoso che incide parecchio sul bilancio. Questa trattamento investe due categorie di pazienti affetti da Sclerosi Multipla per le quali fino ad oggi non vi era alcun tipo di trattamento. Mi riferisco alla forma primariamente progressiva e alla forma secondariamente progressiva che adesso hanno in elezione la possibilità di utilizzo di questo farmaco. Per la cura di questi pazienti infatti non vi era un trattamento specifico e questo faceva sentire anche noi medici frustrati perché la malattia dopo la diagnosi cominciava ad evolvere determinando disabilità adesso questa è una situazione veramente rivoluzionaria”. La sclerosi multipla è una patologia che oggi colpisce ben 120 mila persone in tutta Italia. Ma come sottolineato dal dottore Vecchio oggi si può convivere con la malattia con un’aspettativa di vita più alta rispetto al passato. “Oggi non si muore di sclerosi multipla. L’obiettivo è quello di determinare qualità della vita ai nostri pazienti cioè evitare che la malattia progredisca, evitare che si formi infiammazione, evitare che si arrivi alla disabilità e fare in modo che chi è affetto da sclerosi multipla viva una vita quanto più possibile normale”.