Pubblicato il: 12/03/2016 alle 10:28
In merito alla vicenda sul presunto caso di malasanità nel reparto di neurologia del “Sant'Elia” – dove secondo la denuncia dei familiari una anziana sarebbe stata legata al letto – interviene la segreteria territoriale Nursind: “Premesso che le legittime richieste di indagini da parte dei familiari della paziente sono in corso, occorre fare delle precisazioni importanti. Èpartita sui social network una sorta di campagna diffamatoria circa il ruolo e soprattutto la figura dell'infermiere vista, dopo questa vicenda, come una sorta di carceriere”.
“Crediamo che sia indispensabile ribadire ancora una volta che l'infermiere è l'unica figura riconosciuta dalla legge come professionista della salute. Le difficoltà oggettive di espletare al meglio le proprie funzioni sono oramai conosciute e oltre all'atavica mancanza cronica di personale che dovrebbe colmata dai prossimi concorsi, esiste lo svilimento di svolgere mansioni non spettanti con l'aggravante di gravissime difficoltà relazionali all'interno dell'unità operativa di appartenenza”, dice Osvaldo Barba a nome del Nursind. “La neurologia è' proprio uno di questi esempi. Abbiamo denunciato al management di Via Cusmano i ripetuti fenomeni di mobbing e di demansionamento che ci sono stati segnalati a più riprese dalla gran parte degli infermieri di quel reparto che oltre al carico di lavoro davvero notevole subiscono le conseguenze di un rapporto non primo idilliaco con il direttore dell'unità operativa – aggiunge l'esponente sindacale -. Ribadiamo che sono diverse le segnalazioni di presunto abuso di potere che riceviamo quotidianamente da parte di alcuni direttori di unità operative nei confronti degli infermieri. Ripetiamo a gran voce che diventa indispensabile far funzionare un mai attivo Comitato Unico di Garanzia deliberato nel 2012 ma mai riunitosi. Su questo proposito abbiamo ricevuto rassicurazioni dalla direzione sanitaria dell'Asp circa l'immediata attivazione”.