Pubblicato il: 19/09/2024 alle 11:13
Qui studiavano i ragazzini non abbienti: da 7 a 21 anni, e anche più avanti se diventavano “maestrini”. E’ Re Ferdinando di Borbone a istituire il 16 maggio 1853, “nelle province di Girgenti, Trapani, Caltanissetta e Noto, altrettanti Ospizi Reali di Beneficenza per ricevere i proietti maschi, gli orfani legittimi mendici e quei figli i cui genitori siano affatto privi di sussistenza…”. La disciplina è abbastanza rigida, l’intento è quello di far studiare i ragazzi, tenerli in forma, insegnare un mestiere: falegname, sarto, fabbro, ebanista … o tipografo. L’Istituto – ospitato dal 1896 nell’ex Collegio dei gesuiti e intitolato a re Umberto, assassinato dall’anarchico Bresci – è molto accreditato, nel 1953 celebra il suo primo secolo, ospita 160 allievi, poi pian piano inizia il suo declino. Dal 1996 queste stesse sale ospitano il Conservatorio: ed è proprio la musica a legare le due anime di queste mura – tra i siti più interessanti e visitati delle Vie dei Tesori, aperto questo sabato e il prossimo dalle 9 alle 12.30 – perché l’Istituto possedeva una giovane banda musicale molto rinomata, e oggi qui studiano i futuri musicisti. Sarà una sorpresa visitarlo e scoprire che le due anime camminano ancora parallele: da un lato una bellissima collezione di strumenti musicali, dall’altro inattese macchine tipografiche ancora perfettamente funzionanti.
Ma il secondo fine settimana delle Vie dei Tesori è pieno di siti da visitare: sabato (21 settembre), oltre al Conservatorio, apre la chiesa di San Pietro: nonostante sia di nuova costruzione, ospita un crocifisso del XV secolo e le sculture dell’artista nisseno Girolamo Ciulla. Sempre sabato è occasione ghiotta per entrare nei sontuosi saloni dell’edificio che ospita la Provincia e la Prefettura, con l’alloggio del prefetto e un piccolo giardino del 1892 con una fontana della palermitana Fonderia Oretea; e da non perdere il Parco Palmintelli, sito archeologico stranamente nel centro della città, che ospita un complesso funerario di tombe a grotticella. Se si preferisce girare di domenica (22 settembre), sarà aperta l’Abbazia di Santo Spirito del XII secolo, che fa parte anche del circuito di Italia Romanica: qui nacque l’amaro Averna. Gli altri siti sono tutti aperti nel weekend: da San Domenico con il mausoleo dei Moncada, alla Madonna dell’Assunta (particolarmente amata dai visitatori del primo fine settimana) all’Istituto Testasecca fondato dall’imprenditore minerario per aiutare i poveri: qui un’altra sorpresa, un delicatissimo e prezioso presepe settecentesco del Matera formato addirittura da 83 personaggi, angeli, pastori, artigiani, persino il classico “scantatu”.
Un sito inedito è anche l’ex mulino dei fratelli Tortorici, poi Villa Lapadura oggi trasformata in Officina per artisti, che esporranno anche durante il festival: solari, le opere pop di Michelangelo Lacagnina. Si visita Palazzo del Carmine, entrando nei saloni affrescati, nella sala consiliare e nel gabinetto del sindaco; e il Teatro Margherita, dove Camilleri ambientò il suo “Il birraio di Preston”, ispirandosi ai difficili rapporti tra la città e il Prefetto Fortuzzi.
Una visita che sembra fuori dal tempo è quella che conduce non lontano dalla diga Disueri, sulla strada delle zolfare, dove si trova uno dei cosiddetti “borghi fascisti”, voluti da Mussolini per combattere il latifondo: Borgo Guttadauro venne costruito, abbandonato e dimenticato negli anni Sessanta. Nessuno ci volle mai abitare. Si visiterà con la community di Ascosi Lasciti.
A Caltanissetta il programma delle Vie dei Tesori è costruito con il Comune, con il supporto del main sponsor Unicredit e dell’USR per la formazione dei giovani delle scuole. Curiosità, foto, schede su www.leviedeitesori.com