Pubblicato il: 16/03/2019 alle 09:09
Bisogna misurare una distanza prima di effettuare una celebrazione di rito. Cosa determinò quei fatti, dentro quale contesto si produssero, quali effetti a medio e lungo termine provocarono.
Nel quarantennale (ormai prossimi ai 41 anni) dal sequestro e dal delitto di Aldo Moro, molte sono le differenze tra lo sfondo politico di ieri e di oggi. Gli anni settanta rappresentarono il momento culminante del riconoscimento dei partiti quale perfetta espressione della volontà politica del popolo italiano: le formule dell’”arco costituzionale” e della “solidarietà nazionale” richiamarono gli eventi inaugurali della storia italiana del dopoguerra, la Resistenza, la nascita della Repubblica, la Carta costituzionale. A incarnare una concezione di democrazia come processo per fasi di inserimento del popolo nelle istituzioni mediante i partiti fu Aldo Moro. Ma furono gli anni in cui gli stessi partiti faticavano ad incanalare le spinte dei movimenti collettivi che sfociavano talora nell’extraparlamentarismo e nei partiti armati. Il Compromesso storico che si mirava a realizzare, necessario o improponibile che fosse, finì con il cadavere di Moro a metà strada tra la sede del PCI e quella della DC. E nel corso di questi quarant’anni i partiti, che sembravano inossidabili, sono implosi, sgretolati dalla corruzione e dall’ignominia che ha fatto strame anche dei valori e delle qualità umane, culturali e politiche che li avevano prodotti. La loro eclissi si è accompagnata nell’opinione pubblica ad una riscoperta della società civile contro la macchina-partito e i suoi sviluppi autoreferenziali.
Il 16 marzo fu il giorno del rapimento Moro, quello in cui la storia italiana cambiò marcia. Se ne parlerà lunedì 18 marzo a Caltanissetta, in una manifestazione dal titolo “La frattura: prima e dopo il delitto di Aldo Moro” alla sala conferenze della Banca Sicana in via F. Crispi 21, evento organizzato insieme all'associazione "Memoria e Futuro".
Dopo i saluti di Marina Castiglione (Più Città), Adriana Laudani (presidente Memoria e Futuro), Sandro Immordino (Memoria e Futuro) e Giuseppe Di Forti (presidente Banca Sicana)
Interverranno:
– ON. GERO GRASSI, proponente istituzione Commissione d'inchiesta Moro 2
– Stefania Limiti, giornalista e autrice di molti saggi sul caso Moro
– ARMANDO SORRENTINO, avvocato e vicepresidente di Memoria e Futuro
Modera: Giuseppe Lo Bianco, giornalista de "Il Fatto quotidiano"
Associazione "piùCittà"