Pubblicato il: 02/10/2019 alle 13:16
Tempi stretti per ottenere il decreto da parte del Ministero dell’Ambiente per far decollare il progetto “Argo Cassiopea”.
Al tavolo di oggi – che si è svolto in Municipio – al quale erano presenti il Sindaco le organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL e UGL, Sincindustria e Lega di cooperative, nonché l’ENI, si è registrata la grande assenza della deputazione nazionale e regionale che rappresenta il territorio.
Senza il decreto autorizzativo, Gela ed il suo hinterland perdono una grande opportunità di rilancio economico grazie alla creazione di centinaia di posti di lavoro che andrebbero a dare una boccata d’ossigeno ad un territorio in ginocchio nel quale ENI è pronta ad avviare i lavori ed a fare investimenti. Un volano, dunque, per il territorio che da anni attende nuove occasioni il rilancio alle quali, oggi non intende rinunciare per la mancanza di impegno di chi lo rappresenta.
Se entro il termine perentorio del 15 ottobre il decreto non dovesse essere firmato, il territorio si ritroverebbe a perdere inoltre 11 milioni di somme delle compensazioni previste dal protocollo d’intesa del 2014 da investire sul territorio, oltre che diversi milioni di euro di royalties derivati dall’estrazione del gas.
La politica nazionale si era assunta l’impegno di seguire l’iter teso ad ottenere il decreto ministeriale, ma ad oggi non ha fatto sapere a che punto è lo stato della pratica al Ministero dell’Ambiente. Invano, in questi giorni, si sono tentati contati, anche telefonici, ma nessuna risposta.
“C’è molta preoccupazione, ma non rassegnazione” è stato detto all’unisono dai partecipanti al tavolo di oggi i quali, ora, non escludono, neppure la possibilità di una trasferta a Roma per far sentire la propria voce, ovvero quella di un territorio che attende risposte immediate.
ENI – che si era messa in moto in tempi utili per ottenere i decreti necessari a far decollare il progetto “Argo Cassiopea” – dal canto suo conferma la linea secondo la quale non si potrà dare esecutività al progetto senza le necessarie autorizzazioni ministeriali.
Il sindaco Lucio Greco ha manifestato la volontà di interessare della questione il Prefetto di Caltanissetta e spostare il tavolo in Prefettura, vista la gravità occupazionale che vive il territorio che, ad oggi, non può permettersi il lusso di perdere questa importante opportunità di rilancio occupazionale. Il mancato decreto ministeriale e la conseguente emergenza lavorativa, potrebbe determinare forti tensioni e disordini di ordine pubblico, cosa che, fino ad oggi, i soggetti responsabili hanno evitato, Il Sindaco, inoltre, chiederà un incontro urgente al Ministro dell'’Ambiente penta stellato Sergio Costa.
“Siamo qui per ottenere questo parere che sicuramente porterà centinaia di posti di lavoro, se ENI realizza questo progetto, anche a seguito dei segnali di futuri investimenti lanciati durante l’inaugurazione
della Green Refinery, il sito di Gela si candida a diventare attrattiva per altre aziende. Non si può snobbare un tavolo che riguarda 880 milioni di investimenti.
Le riunioni esistono per avere partecipazione e la scelta di snobbare risulta indigesta per la grave crisi che Gela e la Sicilia stanno vivendo” – hanno detto i presenti al tavolo.
CGIL: Ignazio Giudice, Gaetano Catania
CISL: Emanuele Gallo, Francesco Emiliani
UIL: Maurizio Castania
UGL: Andrea Alario
Lega Coop: Giovanni Salsetta
Sicindustria: Gianfranco Caccamo