Pubblicato il: 19/10/2020 alle 14:28
Nel corso della mattinata odierna il Prefetto di Caltanissetta, Dott.ssa Cosima Di Stani, con il Colonnello dell’Arma dei Carabinieri, Baldassare Daidone, il Colonnello della Direzione Investigativa Antimafia, Emanuele Licari, alla presenza dei Sindaci di Montedoro, Bompensiere, Marianopoli, Milena e Acquaviva Platani, dei rappresentanti dell’Agenzia Nazionale dei Beni confiscati alla mafia sede di Reggio Calabria unitamente al coadiutore dell’Agenzia stessa, Dott.ssa Labarbera, del Presidente delle Confcooperative Maurizio Nicosia (unitamente a numerosi rappresentanti di detta associazione) e del Presidente della cooperativa sociale “Verbumcaudo”, è intervenuta alla raccolta dell’uva dai terreni coltivati a vigneto siti in Contrada Mulinello a Montedoro, confiscati a soggetti appartenenti ad un sodalizio criminoso operante in quel territorio comunale, le cui operazioni sono state autorizzate dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
I terreni facevano parte del patrimonio dei fratelli della "famiglia" mafiosa di Montedoro (CL), Gaetano Falcone, di 75 anni, e Nicolò, deceduto il 15 giugno 2019. Complessivamente il patrimonio confiscato è costituito da 5 aziende agricole e 87 immobili (tra fabbricati e terreni), nonché da numerosi rapporti bancari, per un valore complessivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro.
Le attività di raccolta di 90 quintali circa di uva a bacca nera, del genere nero d’avola, viene effettuata dalla cooperativa sociale “Verbumcaudo”, formata da giovani del territorio, che sta valorizzando l’omonimo feudo confiscato alla mafia, attraverso la messa in produzione di 151 ettari di terreni che vengono coltivati ad origano, pomodori e cereali. Sino al 1983 il feudo “Verbumcaudo” apparteneva ai fratelli Greco, boss reggenti della famiglia di Ciaculli, ma nel 2011, una volta acquisito dall’assessorato all’Economia della Regione Siciliana, il feudo è rinato grazie alla determinazione del Consorzio Madonita per la Legalità e lo Sviluppo, espressione di 19 comuni delle alte e basse Madonie, che attraverso un bando pubblico ha selezionato giovani del territorio interessati alla formazione professionale in ambito cooperativo. Dopo un periodo di formazione un gruppo di ragazzi e ragazze, guidati dal CRESM – Centro di ricerche economiche e sociali per il Meridione e da Confcooperative, ha costituito la nuova Cooperativa Sociale Verbumcaudo, una cooperativa produttiva che si è assunta la responsabilità di gestire il fondo per il suo ritorno alla legalità e all’attività economica trasparente e per dare vita a una filiera umana, sociale e produttiva che coinvolga direttamente gli abitanti e i giovani del territorio. Le storie delle ragazze e dei ragazzi della cooperativa sono storie di “restanza”, tutti giovani che stanno scegliendo di investire nell’entroterra siciliano: ci sono ingegneri, geologi, guide naturalistiche, agronomi, commercialisti e addetti alle lavorazioni agricole qualificati.
Il Prefetto, nell’occasione, ha ribadito come tale iniziativa rimarca e veicola l’idea sul territorio circa l’effettiva possibilità di trasformare un luogo già nella disponibilità della criminalità in un avamposto di legalità, di lavoro regolare, di sviluppo economico e di antimafia, con la destinazione di quella produzione viticola a finalità sociali in virtù della sua destinazione ad associazioni ed enti della provincia nissena che si occupano di assistenza a soggetti meno abbienti.