Pubblicato il: 17/02/2025 alle 16:25
Ieri sera, nella sala Borsellino di San Cataldo, si è tenuto il mensile incontro che l'Associazione “Incontriamoci in Biblioteca” realizza con il gruppo di lettura. C'era il pubblico delle grandi occasioni, molto attento e partecipe, grazie alle interessanti esposizioni degli artisti e dei letterati, oltre che alla splendida esecuzione pianistica che ha concluso la.serata.
Ha iniziato il pittore Rosario Aiera, proponendo una serie di opere le cui determinanti a sono da ricercare nelle sollecitazioni fornite dalla musica Ambient e Trend e nei concetti di infinitamente grande e infinitesimamente piccolo, del continuo movimento realizzato dai verbi entrare e uscire. L'artista ne ha parlato con il collega Giovanni Gurrieri, entrambi dando al pubblico una serie di informazioni artistiche fondamentali per la comprensione delle opere.
Ha continuato la poeta ( così vuole essere chiamata ) Antonella La Monica, con le sue pungenti rime tratta dal volume Ecce Eros e da Le parole rosa.Le parole celeste. Dal primo volume, insieme a Gianfranco Cammarata, hanno declamato, a due voci, la poesia La canzone del mio canto, mentre da sola la poeta ha declamato altre due sue opere.
Ha concluso la serata il pianista Michele Campisi, proponendo la difficile ma splendida esecuzione della rapsodia ungherese N2 di Franz Listz, con la quale ha dato mostra della propria abilità e sensibilità musicale. Durante l'incontro, grazie al supporto e alla maestria di Filippo Inserra è intervenuto in video chiamata l'attore Elio Cirrito, proponendo Una vita nascosta, un film del 2019, che narra della vicenda di Franz jagerstatter, un contadino austriaco che si dichiarò obiettore di coscienza nel 1943, per non prestare giuramento al regime nazista e non imbracciare le armi. La condanna del tribunale militare fu senza appello e fu giustiziato nell'agosto del 1943. E' intervenuta anche la viaggiatrice Salvina Palermo, la quale ha richiamato le proprie esperienze di visita alle Foibe e alle Rose di Sarajevo. Infine , hanno recitato proprie poesie Giuseppe Bellomo e Salvatore Martorana.