Presentato oggi pomeriggio dalla ConSenso Coop. Soc. e l’Associazione Progetto di Vita ONLUS, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo, in via San Filippo Neri, 164 a San Cataldo, il progetto denominato “Pensami Adulto: benessere e salute nella persona con autismo” che rappresenta la prima esperienza nella nostra provincia di un nuovo modello abitativo, alternativo all'istituzionalizzazione, per persone adulte con autismo in condizioni di criticità. Erano presenti il direttore della Consenso, Gaetano Terlizzi, la presidente dell'Ispedd Maria Grazia Pignataro, il direttore delle Cure Primarie dell'Asp di Caltanissetta Gabriele Roccia, il presidente dell'ordine dei medici Giovanni D'Ippolito, il medico Giovanni Di Lorenzo, resposabile la salute dei ragazzi, e Alessandra Campanella, responsabile del gruppo di psicologi della Consenso.
"L’iniziativa – spiega il direttore della Consenso Gaetano Terlizzi – permetterà di organizzare servizi ed attività con un forte orientamento sperimentale di comunità, sulla base delle esperienze europee maturate con le farmcomunity per persone autistiche. Nel corso degli ultimi anni, con l’evoluzione delle ricerche sia sul funzionamento cognitivo della persona con autismo, sia per quanto concerne le tecniche d’insegnamento, anche dove si presentano deficit cognitivi importanti, è chiaramente dimostrabile (tramite le varie esperienze, in Europa e in altri paesi) che anche la persona con autismo o Disturbo Pervasivo dello Sviluppo ha possibilità molto maggiori di autonomia di quanto non si pensasse in passato. Tale riconoscimento equivale a identificare i diritti di cui ogni persona gode, così come una razionalizzazione importante di risorse: non è più questione di assistere, ma di insegnare a godere il massimo di autonomie alle quali la persona può accedere con le sue potenzialità e competenze. L’appartamento, che potrà ospitare un massimo di 10 persone affetta da Disturbo dello Spettro dell’Autismo, è collocato nel centro abitato del Comune di San Cataldo, all’interno di un palazzo condominiale su un unico piano di mq 200, con camere singole, doppie e triple, con servizi e spazi di vita comune. Ogni ragazzo verrà seguito dall’equipe multidisciplinare ad esso dedicata, con un programma educativo individualizzato, nel quale saranno evidenziati, in accordo con la famiglia, gli obiettivi di autonomia personale. Per il raggiungimento di tali obiettivi verranno utilizzate delle tecniche specifiche e sarà effettuato un monitoraggio attraverso la presa dati, che possano dimostrare l’efficacia dell’intervento.
Le attività che riguardano l’autonomia – continua Gaetano Terlizzi – non si limiteranno al solo appartamento ma più in generale al quartiere che vanta la presenza di diversi esercizi commerciali. Gli esercenti saranno formati con azioni specifiche in modo da essere in grado di interfacciarsi con i nostri ragazzi, ad esempio utilizzando i sistemi di comunicazione alternativi al linguaggio verbale. Il nostro obiettivo è quello di creare un vero e proprio “quartiere in blu”, nel quale i nostri ragazzi possano muoversi con dimestichezza, nella certezza di essere compresi e accolti. Al ricco programma si aggiungerà anche l’educazione alla cura del proprio corpo attraverso il corretto stile di vita e l’alimentazione. Di benessere e salute si parlerà anche alle famiglie ed agli operatori al fine di standardizzare un protocollo personalizzato per ogni singolo ragazzo. Il coordinamento, affidato al Dott. Giovanni Di Lorenzo avrà lo scopo di coadiuvare l'intero team formato da un infermiere nella persona del dott. Gabriele Ferrara e da una nutrizionista Dott.ssa Elisa Leonardi, e dal prof. Salvatore Crucillà i quali monitoreranno mensilmente i ragazzi attraverso incontri predeterminati con gli operatori, psicologi ed assistenti sociali della cooperativa.
"La nostra idea è quella di dare anche carattere scientifico a questo progetto – ha spiegato il medico Giovanni Di Lorenzo – sia da un punto di vista del monitoraggio, sia da un punto di vista della salute. Ci avvarremo anche di un nutrizionista e dell'infermiere per portare questi ragazzi a un corretto stile di vita. Coloro i quali lavorano nella struttura, così come le famiglie, impareranno a gestire la parte alimentare di questi ragazzi, la coordinazione motoria, il movimento, ma la cosa più bella è che daremo a questi ragazzi un servizio in più che è quello della misurazione dei parametri vitali, della glicemia e dei prelievi di sangue cosa che per un ragazzo affetto da un problema dello spettro autistico diventa molto complesso".