Pubblicato il: 16/08/2024 alle 12:04
Alcuni di loro prima uscivano da casa soltanto con i loro familiari, oggi hanno una vita sociale come tutti i loro coetanei e non hanno più paura della loro indipendenza. E’ la scommessa sulla quale ha puntato il Comune di Santa Caterina Villarmosa, e in particolare l’assessore alle Politiche Sociali Palmina Lo Re: quella di far vivere una nuova socialità a persone con disabilità psichica che, in alcuni casi, non si sarebbero sognate di uscire da sole dalla loro abitazione per fare nuove attività con i loro coetanei. Il progetto, realizzato dalla cooperativa Etnos di Caltanissetta, si chiama “Il Veliero della solidarietà”, e ogni giorno, da un anno a questa parte, vede impegnate in uno dei locali del Comune, 7 persone per lo più con ritardo mentale e un’età media di 50 anni. “Per noi è stata una scommessa vinta che ogni giorno ci riempie di gioia – dice l’assessore Lo Re – si tratta di persone con un’età media di 50 anni, a parte un ragazzo che ne ha 25, che ormai hanno genitori anziani e che in giovane età non hanno mai fatto attività di questo tipo. Quindi all’inizio alcuni di loro avevano paura ad uscire da casa e rimanere fuori senza la compagnia di un familiare ma oggi sono contenti e questo ci ripaga davvero. I nostri assistiti – continua l’assessore – sono impegnati tre pomeriggi a settimana e svolgono attività di vario tipo. La loro preferita è quella legata alla manualità e alla realizzazione di piccoli oggetti. Inoltre festeggiano i compleanni insieme e si scambiano i regali tra loro, cosa che prima non avevano mai fatto. Abbiamo fatto anche delle uscite per andare a Caltanissetta, sia per prendere il gelato da Aut Cafè che per andare a gustare i prodotti di N’arancina speciale. Adesso vogliamo incrementare queste attività all’esterno con la piscina e l’ippoterapia. A un anno dall’inizio dell’attività le famiglie si dicono entusiaste e hanno scelto nuovamente la cooperativa Etnos. Per questo spero che diventi un’attività strutturata all’interno del Comune e che non si disperda nel tempo o che venga interrotta da amministrazioni future”. L’assessore Lo Re si dice soddisfatta anche della scelta del luogo. “Utilizziamo – dice – una sala al piano terra del Comune, quindi sulla via principale, proprio per evitare una struttura ghetto e fare in modo che i ragazzi si sentano al centro della loro comunità”.