(di Franco Oliva, La Repubblica) Studenti insultati e picchiati a scuola perché di origini filippine. Per un branco di compagni erano le vittime predestinate di bullismo di matrice razzista. Una serie di vessazioni consumate nell’anno scolastico appena concluso in un istituto superiore di Lecce dove un gruppetto di ragazzi aveva preso di mira alcuni compagni stranieri. Li insultavano con termini come “cornuti” e li appellavano solo in base alle loro origini, come “filippini” o “pakistani”, senza mai chiamarli per nome. Espressioni utilizzate – come sostiene la Procuratrice Capo della Procura dei Minori, Simona Filoni che ha coordinato le indagini – “in maniera chiaramente dispregiativa in relazione alla nazionalità delle vittime ed al colore della pelle”.
Ora questi quattro alunni, di cui due peraltro sono stranieri, risultano tutti quanti destinatari di un avviso di conclusione per le indagini preliminari. Le accuse: minacce, percosse, lesioni, atti persecutori con l’aggravante delle finalità di discriminazione e di odio etnico e razziale. Eppure a scuola qualcosa si sapeva: alcune professoresse, infatti, sono state sentite dagli agenti della Squadra mobile non appena sono scattati gli accertamenti. Ma le docenti, una volta ascoltate in Questura, hanno minimizzato gli episodi, descrivendo le stesse vittime come dei ragazzi problematici.