Pubblicato il: 13/04/2015 alle 16:38
Due ore alla settimana di sit-in da svolgersi contemporaneamente da parte del personale di tutte e nove le ex Province Regionali della Sicilia, e un concentramento generale previsto per il prossimo 8 maggio in un capoluogo da definire. Queste le proposte più significative scaturite dall’assemblea del personale della ex Provincia Regionale di Caltanissetta, svoltasi nell’aula consiliare dell’ente, indetta dalla segreteria sindacale della Cisl Funzione Pubblica ed aperta a tutti i dipendenti per discutere all’indomani della recente bocciatura del ddl sui nuovi liberi consorzi comunali, bocciatura che rinnova le preoccupazioni circa il futuro dei lavoratori e le possibilità di continuare nel frattempo ad erogare regolarmente i servizi istituzionali.
Problematiche, queste, già sollevate in occasione di precedenti assemblee ma che ora sono prepotentemente ritornate d’attualità alla luce del naufragio all’Ars del ddl governativo che doveva assegnare compiti e funzioni al liberi consorzi, e di conseguenza regolamentare il servizio, e quindi il destino del personale. Forte preoccupazione è stata ancora una volta espressa in assemblea dal segretario della Cisl Fp Gianfranco Di Maria e dai componenti della Rsu dell’ente, proprio quelli che hanno annunciato l’attivazione di un coordinamento regionale con le altre Rsu provinciali per dare maggior voce all’attuale disagio dei lavoratori: e nell’arco di un paio di settimane si dovrebbe cominciare, appunto, ad attuare il sit-in in contemporanea, in vista come detto di un concentramento regionale da svolgersi il prossimo mese.
Molte le critiche mosse da Di Maria, che tra l’altro ha detto: “La vera ragione della bocciatura del ddl è da ricercare nel previsto taglio del numero dei consiglieri comunali e dei relativi gettoni, provvedimenti che ora Crocetta ha dichiarato di inserire nella nuova finanziaria. Ma ad allarmarci sono state, nel frattempo, anche le dichiarazioni di alcuni deputati regionali che, uscendo dall’Ars, si sono detti favorevoli ad un recepimento in toto della legge nazionale Delrio: il che, com’è noto, vuol dire taglio del cinquanta per cento delle spese per il personale in servizio, e quindi preludio alla mobilità e all’eventuale ricollocamento, da noi oltre modo improbabile. Per questo dobbiamo tenere alta la guardia e seguire da presso la politica, mentre spiace che in questo contesto non si sia ancora levata alta la voce del sindaco di Caltanissetta così come quella del Consiglio comunale. Non c’è dunque serenità tra di noi, specie alla luce dell’ulteriore taglio di fondi da parte dello Stato che renderà problematico il nuovo bilancio dopo le vicissitudini già vissute con il precedente”.Più che mai aria di mobilitazione, dunque, tra i lavoratori delle ex Province regionali dell’isola le cui Rsu, su iniziativa di quella nissena, di concerto con i sindacati passeranno così a comuni azioni di lotta.