Pubblicato il: 18/03/2019 alle 09:54
Dieci anni di carcere per quelle attenzioni particolari, troppo particolari, nei confronti della loro figlioletta. La scure del tribunale s’è abbattuta su una coppia di genitori che, tra le pieghe della sentenza, hanno perso pure la responsabilità nei confronti dei loro figli.
Dieci anni di carcere. Esattamente come al termine della sua requisitoria è stato chiesto dal pm Massimo Trifirò a carico di un operaio quarantanovenne e della moglie, una casalinga quarantunenne (difesi dagli avvocati Gaetano Domenico Carluzzo e Francesca Cocca). Entrambi sono stati trascinati in giudizio per rispondere di abusi sessuali su una dello loro cinque figliolette. Con lei, il padre, si sarebbe lasciato andare ad effusioni troppo “spinte”. Così ha ritenuto l’accusa. Una tesi accolta dal tribunale presieduto da David Salvucci (a latere Salvatore Palmeri e Marco Milazzo).
Lo stesso Collegio giudicante, peraltro, ha riconosciuto in favore dei figli minorenni degli stessi imputati (assistiti dall'avvocatessa Maria Francesca Assennato) su incarico affidato dal tutore, l'avvocatessa Valentina Di Maio, una provvisionale di 15 mila euro, oltre a un risarcimento dei danni la cui entità sarà stabilità in un procedimento civile. Nessun risarcimento, di contro, alla coppia (assistita dagli avvocati Davide Schillaci e Manuela Micale) che per un po’ di tempo ha avuto in affidamento la bambina e che si è costituita parte civile.
Lo stesso tribunale, inoltre, ha dichiarato i due imputati perpetuamente interdetti dai pubblici uffici, disponendo peraltro la perdita della responsabilità genitoriale, oltre all’interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole e da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate da minorenni.
In più è stata inflitto ai due, nel momento in cui avranno finito di scontare la pena, anche il divieto per un anno di avvicinamento ai luoghi frequentati abitualmente dai minori
Questo il verdetto emesso nei confronti della coppia che è finita sotto processo per rispondere di abusi sessuali su una dello loro cinque figliolette.
È a qualcosa come quattro anni fa, o poco meno, che risalgono i fatti che sono stati adesso al centro del dibattimento. Le indagini hanno preso le mosse dopo la consegna, a un sacerdote, di tre cd con foto e video. In quei supporti, anche una scena ritenuta particolarmente equivoca, per via di un bacio tra padre e figlia ritenuto non proprio innocente. In questo consisterebbero gli abusi. Un altro filmato ancora ritrarrebbe la bimba in atteggiamenti che rasenterebbero l’autoerotismo. Uno di questi dvd lo avrebbe consegnato al religioso lo stesso genitore ora condannato. Poi il prete avrebbe girato quel materiale ai servizi sociali. In breve il tutto è finito nelle mani della procura e, a quel punto, è stato formalmente aperto un dossier. Anche la coppia affidataria nei piccoli avrebbe notato atteggiamenti strani per la loro età.
L’inchiesta che ne è derivata è passata anche attraverso l’incidente probatorio al cospetto del gip per cristallizzare gli elementi fino a quel punto emersi e poi utilizzabili nella successiva istruttoria. Durante quell’audizione protetta, alla presenza di psicologhe infantili, la bambina avrebbe un po’ limato alcune sfaccettature del suo racconto. (Vincenzo Falci, Gornale di Sicilia)