Pubblicato il: 24/08/2024 alle 14:50
“Da sei anni siamo in attesa di ricevere oltre 30mila euro per il servizio di accoglienza ai minori stranieri ma ancora non abbiamo ricevuto un soldo”. A denunciarlo è Fabio Ruvolo, presidente della cooperativa Etnos di Caltanissetta che il 16 gennaio 2018 ha presentato ricorso giudiziario al Tribunale di Ragusa contro il Comune di Pozzallo per il riconoscimento di un credito di 33.210 euro maturato per i servizi di accoglienza prestati in favore di 18 minori stranieri non accompagnati, su richiesta delle autorità competenti. “Nonostante l’impeccabile esecuzione del servizio e le ripetute sollecitazioni al pagamento – dice Ruvolo – il Comune di Pozzallo ad oggi non ha ancora saldato il debito. Per questo motivo ci vediamo costretti a rendere pubblica una situazione che rappresenta non solo un grave danno economico, ma anche una ferita alla fiducia nelle istituzioni e nel sistema giudiziario. Ciò che risulta ancora più preoccupante e inaccettabile è il fatto che, nonostante siano trascorsi più di sei anni dalla presentazione del nostro ricorso, il tribunale non abbia ancora preso una decisione sul caso. Questa prolungata inattività rappresenta una grave violazione dei diritti di una piccola cooperativa come la nostra, che ogni giorno lotta per garantire la propria sopravvivenza economica e per continuare a svolgere il proprio ruolo sociale a favore dei più vulnerabili. La nostra richiesta di giustizia non riguarda soltanto la liquidazione di un debito, ma è un appello affinché venga rispettato il diritto di ogni cittadino e organizzazione di vedere le proprie istanze trattate con celerità e correttezza. Chiediamo dunque che il nostro caso venga finalmente portato a decisione, nella speranza che nessun'altra realtà del terzo settore debba affrontare le stesse difficoltà nell'ottenere ciò che le spetta di diritto. In questo difficile contesto, la nostra cooperativa continua a operare con dedizione e professionalità, ma il perdurare di questa situazione di incertezza – conclude Ruvolo – rischia di compromettere gravemente la nostra capacità di continuare a prestare servizio. Pertanto, facciamo appello alle istituzioni e all'opinione pubblica affinché questa situazione venga risolta con la tempestività e l'attenzione che merita. In attesa di un segnale concreto da parte delle autorità competenti, restiamo fiduciosi che la giustizia possa fare il suo corso, restituendo dignità e riconoscimento al nostro lavoro”.