Pubblicato il: 12/07/2024 alle 08:23
Le Case Circondariali di Caltanissetta e Trapani, ancora una volta sono teatro di aggressioni nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria. Mercoledì mattina un detenuto ristretto nel carcere Malaspina di Caltanissetta, divincolandosi con forza allo sbarramento, è uscito dal proprio reparto e si è diretto nel reparto media sicurezza dell’Istituto. Immediatamente intercettato dal Sov.te G.G., queste le sue iniziali, nel tentativo di fermarlo, lo stesso detenuto lo ha agganciato per il collo tentando di strangolarlo.
Una unità di Polizia Penitenziaria in servizio in qualità di sorveglianza passeggi, sentito il trambusto, è intervenuto immediatamente e con professionalità e capacità, non curante del rischio che avrebbe corso, ha affrontato il detenuto riuscendo a sbloccare la presa in modo deciso. Lo stesso Assistente Capo Coordinatore D.S. che a gennaio ha evitato un’altra aggressione, è riuscito a mettere in salvo il collega e
a bloccare il detenuto.
“Sembra facile ma si ripetono scene da film – dice Rosario Mario Di Prima – Segretario Nazionale del SiNAPPe (SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO DI POLIZIA PENITENZIARIA). Accade, sempre mercoledì mattina, nella Casa Circondariale di Trapani, che un detenuto per futili motivi e inosservante delle regole vigenti, abbia sferrato un pugno al viso all’Ispettore di Polizia Penitenziaria P.P.B, causandogli un trauma facciale”.
“Non stiamo qui a raccontarvi i fatti dettagliatamente ma preme porre l’accento che in entrambi i casi si tratta di detenuti psichiatrici, malati, che come più volte affermato – dice ancora Di Prima- non dovrebbero stare nelle carceri ma in giuste strutture protette per essere curati. E’ facile pensare che questi soggetti di disturbo alla collettività per le loro condizioni psichiche, stiano bene nei penitenziari italiani, perché scellerata fu quella scelta di chiudere gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari che, cosi come sono stati descritti, non erano lager ma centri di cura veri e propri. In Sicilia esistono solo due strutture REMS, che avrebbero dovuto sostituire gli OPG, a fronte di un numero elevato di soggetti sofferenti che hanno bisogno di cure specifiche e continue non trattamenti sporadici e inefficaci, un vero e proprio fallimento per lo Stato. Speriamo che il D.L. 92/2024 “Carcere Sicuro”,